Quattro concerti, due di musica classica e altrettanti di musica jazz, avranno luogo nel cortile del palazzo del Principe Foresto di Modena, a partire dal 18 luglio prossimo.
La manifestazione e’ stata realizzata
dall’Associazione Amici della Musica ‘Mario Pedrazzi’ e dall’associazione Modena Jazz Club, col sostegno e il contributo del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, il patrocinio della Provincia di Modena, della Fondazione Teatro Comunale, della Soprintendenza per il patrimonio storico e artistico e dell’Istituto Musicale Orazio Vecchi.
Appartenuto alle famiglie Fogliani, Rangoni e a diversi esponenti della famiglia Estense, il palazzo seicentesco ha preso il nome dal principe Foresto, figlio di Borso d’Este. In esso furono ospitati illustri personaggi come il futuro papa Leone X, Francesco I re di Francia e Lorenzo De Medici. Attualmente e’ nella disponibilita’ di Prefettura ed Agenzia del Demanio.
Il primo concerto, il 18 luglio, vedra’ protagonista la jazzista modenese Lorena Fontana che ha rielaborato alcuni brani del cantautore modenese, ma bolognese di adozione, Francesco Guccini. Inoltre, la cantante e autrice presentera’ anche le sue composizioni originali in lingua italiana e in dialetto modenese.
Nel secondo appuntamento, il 23 luglio, sara’ ospite il quintetto di fiati Pentaton Berlin della Fondazione Karajan, un ensemble di eccezionale valore i cui componenti hanno collaborato o collaborano tuttora con i Berliner Philharmoniker.
Nel corso della terza serata, il 25 luglio, si esibira’ il newyorkese Dave Liebman, considerato uno dei massimi specialisti di sax soprano in attivita’.
La performance del 30 luglio e’ dedicata alla lirica. L’Opera Camera di Firenze propone un’originale Barbiere di Siviglia.
Gioacchino Rossini compose l’opera nel 1816 adattando il testo teatrale di Pierre Augustin Caron De Beaumarchais. Lo spettacolo mette a confronto le due opere: gli attori recitano le scene principali della commedia e ciascuna scena e’ ripetuta dai cantanti sulla musica dell’opera. Il narratore crea il collegamento tra i vari momenti e integra le parti mancanti.