La sexy show-girl: “La mia visibilità per scuotere le coscienze degli italiani ad aiutare le vittime innocenti di questo orribile traffico umano” MILANO – Vi fareste salvare dalla bella bagnina di Baywatch, qualora vi trovaste in difficoltà nel Mar Mediterraneo? No, non si tratta di un nuovo serial televisivo sulla falsariga di quello a stelle strisce andato in onda fra il 1989 al 2001, che aveva nella forme della bellissima Pamela Anderson la protagonista indiscussa, quanto di una possibilità quanto mai attuale. PAM ANDERSON, la nota sexy show-girl italiana, famosa per essere la sosia in salsa tricolore della formosa Anderson, intende offrirsi alla Guardia Costiera Italiana come volontaria nelle operazioni di salvataggio dei profughi lasciati alla deriva da scafisti senza scrupoli. Sia chiaro che l’offerta della sexy star italiana non riguarda indiscriminatamente tutti coloro che si trovano, chi a buon diritto e chi meno, sui “gommoni” della speranza, quanto la parte più debole e fragile di quell’immenso esodo di persone che scappano dalla guerra alla ricerca di una vita migliore: i bambini. “Purtroppo lo scatto delle coscienze avviene troppo spesso solo a seguito di un evento choc, ma tant’è, ed anch’io, che onestamente non mi ero mai interessata più di tanto alle dinamiche di questa migrazione massiccia verso l’Europa da Paesi in guerra, sono rimasta letteralmente pietrificata dalla fotografia del corpicino esanime del piccolo Aylan Kurdy, riverso sulla spiaggia turca. Un’immagine terribile, indelebile nelle coscienze dell’umanità e di quelle ragioni di Stato che stanno portando al massacro di tantissime persone innocenti, che cercano solo di sopravvivere a quell’indecenza che è la guerra. Una foto che purtroppo è diventata simbolo delle numerose vittime giovanissime senza nome che ogni settimana, da mesi, perdono la vita in un viaggio della speranza senza certezze. Aylan ci ha aperto gli occhi anche sul fatto che tra coloro che fuggono dalle guerre, ci sono anche donne e tanti bambini” spiega Pam Anderson. “Sia chiaro che non intendo strumentalizzare la tragica morte di Aylan, quanto di onorare la memoria e il sacrificio di tutti quei piccoli che sinora hanno perduto la vita nel Mediterraneo. Piuttosto vorrei sfruttare la mia notorietà per dare visibilità al dramma di quelle migliaia di bimbi innocenti la cui unica “colpa” è quella di essere nati nel posto sbagliato. Approfittando della mia visibilità, infatti, vorrei scuotere le coscienze di tante altre donne e madri che come me hanno pianto davanti alla fotografia di un piccolo di 3 anni che ha pagato con la vita responsabilità non sue. Affinché un giorno saremo molte più a dare il nostro contributo al salvataggio di quei piccoli, che, ricordiamolo, potrebbero essere i nostri figli. E affinché di piccoli Aylan non ce ne siano più da raccontare…” conclude la sexy show-girl.
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Reg. Trib. di Modena il 30/08/2001
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