Una Provincia trasparente sempre più al servizio dei Comuni. E’ questo il ruolo dell’ente delineato nel nuovo Statuto approvato, mercoledì 30 settembre, dall’Assemblea dei sindaci modenesi su proposta del Consiglio (hanno votato contro Germano Caroli, sindaco di Savignano sul Panaro, e Mauro Smeraldi, sindaco di Vignola).
E non si tratta solo di una semplice collaborazione, ma – come si legge nella parte dello Statuto dedicato ai principi – la Provincia intende gestire «servizi tecnici e amministrativi nell’interesse dei Comuni e delle Unioni di Comuni che aderiscono a specifiche convenzioni».
«E’ chiaramente uno Statuto di transizione – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena – che recepisce le novità introdotte dalla riforma soprattutto sugli organi di governo, in attesa della riforma costituzionale ma soprattutto in vista del percorso regionale che porterà alla nascita del nuovo ente di area vasta. Intanto abbiamo voluto prefigurare, anche in sede di Statuto, un nuovo ruolo per queste ente, sempre più a servizio dei Comuni, rafforzando quella funzione di supporto tecnico e amministrativo che peraltro stiamo portando avanti da alcuni mesi».
Sempre nella parte dedicata ai principi, inoltre, è previsto all’articolo 1 che «la Provincia si impegna nell’ambito delle azioni anticorruzione ad integrare le informazioni disponibili sull’attività amministrativa, seppur non obbligatorie per legge, attribuendo alla trasparenza un ruolo fondamentale sia per favorire la partecipazione ma soprattutto quale principale strumento per il contrasto alla corruzione».
Oltre a indicare i principi generali sulle funzioni dell’ente, lo Statuto stabilisce le modalità di funzionamento interne e le competenze dei diversi organi: al presidente sono attribuite le funzioni in passato svolte dalla giunta; il Consiglio è un organo di indirizzo e controllo composto da 12 consiglieri, oltre al presidente (tutti senza compenso), che decide anche sulla programmazione finanziaria dell’ente, gli atti di pianificazione e i rapporti con gli altri enti, mentre l’Assemblea dei sindaci approva Statuto e bilancio e delibera su convenzioni, accordi e intese.
Tra le novità spicca la figura del difensore civico territoriale che la Provincia intende scegliere tra i cittadini con esperienza in campo giuridico amministrativo e sarà al servizio anche dei Comuni.
Un specifica parte dello Statuto, infine, è dedicata agli istituti di partecipazione come la possibilità di presentare istanze, petizioni e proposte di deliberazione, la consultazione popolare e i referendum consultivi su materie di competenze e rilevanza provinciale.
Nel corso della discussione nell’Assemblea Caroli e Smeraldi hanno motivato il voto contrario affermando che il nuovo Statuto «concentra in modo eccessivo i poteri nelle mani del presidente, non snellisce la struttura e non incentiva il ricorso agli istituti di partecipazione diretta dei cittadini».