La notizia è incoraggiante: l’Oceano antartico ha ripreso ad assorbire CO2. A parlarcene è Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, commentando la scoperta di un team di scienziati capitanati da Peter Landschuetzer e Nicolas Gruber del Politecnico federale di Zurigo, secondo cui, tuttavia, è impossibile prevedere cosa accadrà in futuro. Dopo una decina d’anni di rallentamento, l’Oceano antartico dal 2002 è tornato a rimuovere in modo efficiente la CO2 immessa in atmosfera dall’uomo. L’Oceano antartico copre un quarto della superficie marina del Pianeta, ma ha la capacità di assorbire il 40% della CO2 trattenuta dagli oceani, spiegano i ricercatori. Studi precedenti avevano ipotizzato che dalla fine degli anni ’80 l’Oceano australe avesse iniziato ad essere saturo di carbonio. L’assorbimento della CO2 era infatti rimasto stabile, o addirittura diminuito, nonostante l’aumento di anidride carbonica in atmosfera. Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science, ha preso in esame la concentrazione di CO2 nelle acque superficiali dell’oceano. I dati raccolti, sottolineano gli scienziati, “dimostrano chiaramente che l’immagazzinamento di carbonio nell’Oceano antartico è tornato a vivere intorno al 2002, e che dal 2010 il ‘sequestro’ di CO2 è tornato ad essere in linea con i livelli di anidride carbonica presenti nell’aria. Questo fenomeno, dovuto al cambiamento climatico, è mutato col sopraggiungere due fenomeni: il raffreddamento delle acque superficiali nel Pacifico e un cambiamento nella circolazione oceanica, che stanno contribuendo a mantenere in profondità le acque ricche di CO2.
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