Lavoratori e Rsu di Zincol Italia, azienda metalmeccanica di San Felice sul Panaro, hanno dato mandato alle organizzazioni sindacali Fiom/Cgil e Fim/Cisl di intervenire urgentemente per sbloccare l’anticipo delle spettanze mensili ai 47 lavoratori posti in cassa integrazione straordinaria da diversi mesi per ricostruzione legata al sisma.
L’azienda infatti non sarebbe in grado di anticipare le spettanze Inps di cassa integrazione per il mese di ottobre, e nonostante le pressioni dei sindacati, per svolgere urgentemente un confronto, la dirigenza Zincol Italia si è resa disponibile solo per la data del 14 ottobre, dunque successivamente alla data prevista per i pagamenti delle spettanze (10/10/15) e nonostante Fiom e Fim stiano da più di un mese chiedendo un confronto.
La Zincol Italia, inoltre, a fronte di ingenti investimenti fatti nello stabilimento di San Felice sul Panaro, gran parte dei quali derivanti dal progetto “Sfinge” quindi da risorse pubbliche della Regione Emilia-Romagna, previste per aziende coinvolte dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, dovrebbe garantire l’occupazione dei dipendenti in forza e continuità di produzione sul suolo di san Felice.
Da diversi mesi però l’azienda chiede ai sindacati di gestire un numero indefinito di esuberi, incentivando i “volontari” che dovessero aderire ad un percorso di mobilità ex Lege 223/91.
Appare quindi curioso, se non paradossale, come la stessa proprietà che si dice priva di liquidità per anticipare gli importi di cassa integrazione, abbia disponibilità economica per incentivare chi volesse accettare il licenziamento.
Consideriamo questo comportamento una vera e propria presa in giro, non siamo disponibili ad accettare questi metodi, nei confronti di chi ha contribuito per tanti anni a rendere Zincol la realtà industriale solida che è diventata. Non accetteremo che si venga meno alle responsabilità sociali in capo a qualsiasi impresa che occupa lavoratori dipendenti, che hanno famiglie e spese da affrontare tutti i mesi.
Viste le ingenti somme pubbliche che arriveranno dalle casse regionali – destinate alle imprese che garantiscono l’occupazione, non che fanno finta di farlo – i sindacati chiedono un impegno concreto per una soluzione conservativa per tutti lavoratori.
Nei prossimi giorni la Rsu, unitamente a Fiom e Fim, si riservano la possibilità di organizzare anche iniziative di mobilitazione, tese a coinvolgere le istituzioni locali per garantire una soluzione dignitosa per i dipendenti di Zincol Italia.
(nota di Fiom/Cgil-Fim/Cisl Area Nord Modena)