Due simboli di Scandiano insieme per promuovere il turismo: la torre civica, antica porta di ingresso della Rocca dei Boiardo, diventera’ la sede della Confraternita dell’aceto balsamico tradizionale reggiano.
La giunta comunale ha concesso in uso per quattro anni il prestigioso monumento, che diventera’ sede della Confraternita e anche acetaia, dato che si presta per condizioni climatiche e spazi. Esclusa dalla concessione, solo la stanza dell’orologio.
Scandiano ha una tradizione antichissma per quanto riguarda la produzione di questo ‘oro della terra’: a partire dal XII secolo esistono testimonianze scritte sull’esistenza, qui come nei principali centri estensi, di fabbricanti di aceto riuniti in vere e proprie consorterie, i cui affiliati dovevano conservare gelosamente il segreto del pregiato nettare. Erano i tempi in cui l’aceto compariva soltanto sulle tavole dei nobili.
E sicuramente si usava nella famiglia dei Boiardo, i feudatari che regnarono a Scandiano tra il 1423 e il 1560, trasformando l’imponente Rocca da edificio difensivo a dimora signorile.
Il castello e’ ancora oggi il monumento piu’ importante, che racchiude tutta la storia della citta’. In una stanza del primo piano dell’edificio nacque il poeta Matteo Maria Boiardo, autore de ‘L’Orlando innamorato’; nei sotterranei era solito compiere i suoi esperimenti lo scienziato Lazzaro Spallanzani, padre della biologia. Tra gli ospiti illustri del castello anche il poeta Francesco Petrarca, il riformatore Giovanni Calvino e Papa Paolo III.