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Processo Aemilia, il Comune di Reggio Emilia parte civile

Come preannunciato dal sindaco Luca Vecchi, la giunta ha deliberato oggi il mandato di costituzione di parte civile del Comune di Reggio Emilia nel processo Aemilia per associazione a delinquere di stampo mafioso.  “E’ un atto dovuto e necessario – dichiara il sindaco Vecchi – verso una comunità ferita dalla vicenda Aemilia, ma pronta a reagire con tutte le sue migliori forze civili e morali, per combattere ed estirpare ogni forma di insediamento mafioso nei nostri territori”.

La costituzione di parte civile, che dovrà essere vagliata dal giudice dell’udienza preliminare (Gup), è proposta “nei confronti – si legge nell’atto – di tutti gli imputati e di tutti i fatti di cui alle imputazioni che appaiano aver arrecato danno all’ente, allo scopo di ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dal Comune”.
Infatti, “il Comune di Reggio Emilia si ritiene persona offesa-danneggiata dalle condotte delittuose poste in essere dagli imputati e, come tale, legittimato alla costituzione di parte civile, rispetto a tutti i capi di imputazione aventi ad oggetto i delitti  scopo della stessa associazione”.

Dai reati, che si sono delineati nelle indagini e poi nelle richieste di rinvio a giudizio ed ora pendenti avanti il tribunale di Bologna, il Comune di Reggio Emilia, si precisa ulteriormente nel documento approvato, “è leso immediatamente e direttamente in quanto i reati stessi minacciano la sicurezza e l’integrità dell’ente e dei cittadini che esso rappresenta e tutela”.
Inoltre, lo stesso Comune “subisce un danno patrimoniale in relazione ad interessi quali lo sviluppo del turismo, il sostegno alle iniziative economiche, l’ordinato svolgimento delle attività produttive”. E ancora, “subisce un danno non patrimoniale, consistente nella lesione del buon andamento della pubblica amministrazione e della capacità/possibilità di questa di operare nonché nel turbamento dello stato di pace sociale della collettività”.

Per tali motivi, ricorrono “nella fattispecie tutti gli elementi qualificanti, individuati dalla giurisprudenza amministrativa e penale, ai fini della legittimazione a costituirsi parte civile in capo all’ente”.

Verrà nominato, quale difensore e procuratore speciale del Comune, l’avvocato Santo Gnoni, dirigente dell’Avvocatura comunale.

















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