L’attenzione della Questura di Reggio Emilia sul fronte del contrasto ai furti in abitazione rimane altissimo sia sul piano dell’azione preventiva con controlli mirati nei confronti di individui e gruppi noti perché resisi protagonisti di tali episodi che dell’azione repressiva.
Mercoledì intorno alle ore 12:00 è giunta al 113 la segnalazione di un furto in atto in via Montello; la segnalante riferiva che, tramite il sistema di allarme installato nel proprio appartamento, munito di videosorveglianza e collegato al proprio smartphone, era stata allertata della presenza nell’abitazione di due individui che si trovavano ancora all’interno. Ricevuta la nota della Sala Operativa, una pattuglia della Squadra Mobile impegnata in un servizio di controllo in zona, ha raggiunto immediatamente l’immobile ed entrati, hanno intercettato due giovani donne che cercavano di raggiungere l’uscita. La perquisizione effettuata nei confronti delle due, entrambe minorenni e di origini croate, ha consentito di rinvenire, all’interno delle loro borse, denaro in contante e monili in oro che la proprietaria di casa ha riconosciuto come propri. Una delle due ragazze aveva con sé ancora il grosso giravite utilizzato per forzare la porta di ingresso della abitazione ed il nottolino della serratura che aveva asportato. Le due ragazze, al termine degli accertamenti, sono state condotte presso l’istituto penale per minori di Bologna.
Nella mattinata di ieri, nel corso di un controllo operato presso una palazzina di via Vecchi in Reggio Emilia all’interno di un appartamento, il personale delle Volanti ha rintracciato 4 cittadini di origini georgiane privi di permesso di soggiorno e con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio; uno dei quattro ha esibito una carta di identità greca che, ad un controllo operato tramite il consolato ellenico in Italia, è risultata falsa. Nel corso del controllo, all’interno dell’appartamento sono stati, altresì, rinvenuti, specifici arnesi da scasso. I quattro sono stati tutti espulsi e, in attesa del volo che li rimpatrierà, sono stati associati al CIE di Roma. Nei confronti del conduttore dell’appartamento, un cittadino georgiano in regola con il permesso di soggiorno, è al vaglio l’ipotesi di contestazione del favoreggiamento della permanenza sul territorio nazionale di clandestini.
