“Non vogliamo sottovalutare l’ allarme lanciato dall’ Organizzazione mondiale della sanità ma i dati vanno riportati al loro giusto contesto e alla loro finalità”. Così Bruna Lami, presidente provinciale di Fida-Confcommercio, associazione dei dettaglianti alimentari italiani in merito all’allarme Oms relativo a carni rosse e le carni lavorate.
‘Le informazioni di questi giorni – spiega Bruna Lami – sono un’ottima occasione per fare educazione e, invece, si sta diffondendo un allarmismo non giustificato. I dati dello studio, innanzitutto, partono da un consumo procapite molto superiore a quello italiano e non ci sono indagini che dicano puntualmente quale sia la soglia oltre la quale il consumo di carne rossa e carne lavorata può essere considerato potenzialmente cancerogeno’.
‘Se poi ci si prende il tempo per fare ricerche più approfondite – precisa la presidente di Fida-Confcommercio – si scopre che altri studi, di qualificati esperti, dicono che un modesto consumo di carne é salutare. Riteniamo quindi che le informazioni di questi giorni debbano riacquisire lo spirito originario che non é quello di fare terrorismo, ma di stimolare una corretta educazione alimentare, dove gli eccessi, di qualsiasi natura, sono potenzialmente nocivi’.
‘Si condideri, poi – conclude Bruna Lami – che gli italiani, ed in particolare gli emiliani, sono tra le persone più longeve al mondo e la carne e i salumi hanno sempre fatto parte della nostra cultura. Ora sappiamo che é opportuno non eccedere nei consumi, ma questo non significa che ci si debba mettere in allarme come purtroppo sta accadendo in questi giorni’.