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Niente neve a Natale e temperature piuttosto miti

albero_natale_3Niente da fare neanche quest’anno: ci riferiamo al “Bianco Natale”, ormai assente, a Modena, addirittura dal 1963. “Infatti, il Natale 2015 – anticipa Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” – DIEF di Unimore – non sarà né bianco né freddo”.

Le statistiche dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – a proposito della suggestione del Natale, che vuole la festività colorata di un candido manto bianco – contano solo 7 nevicate con deposito misurabile al suolo nella città di Modena dal 1830 a oggi: l’ultima risale addirittura al Natale 1963, quando la coltre bianca raggiunse 23 cm per la neve precipitata tra la viglia, in cui ne caddero 10 cm, e appunto Natale, con altri 13 cm.

“Sono dunque 52 anni, più di mezzo secolo, e anche uno in più della mia età, – sorride Luca Lombroso commentando questa ricerca – che Modena non vive un vero bianco Natale. Ci fu un’unica eccezione, nel 1965 allorché precipitarono alcuni fiocchi e nel 1990, ma non furono in grado di raggiungere nemmeno un centimetro, quindi rientrano nelle nevicati <non misurabili>”.

La più abbondante nevicata natalizia a Modena – sempre dagli annali conservato all’Osservatorio Geofisici universitario – fu nel 1870, anno in cui il 25 dicembre caddero addirittura 32 cm di neve, in una lunga e copiosa nevicata che oggi si potrebbe definire “paralizzante”. Quell’anno nevicò dal giorno 22 al 26 dicembre, Santo Stefano, per complessivi 75 cm di neve e fu registrata una temperatura minima di -12.6°C il giorno 24, che resta tutt’oggi la più fredda vigilia di Natale. Il più freddo giorno di Natale, invece, risale al 1933, con temperatura minima di -8.6°C.

Per opposto, negli anni più recenti Natale è stato spesso mite, tanto che nel 2013 è stato registrato il record storico di “caldo natalizio”, con una temperatura massima di 14.8°C. Riguardo alla pioggia, il Natale più bagnato fu quello del 1914, con 28.8 mm la vigilia e 44.9 mm il 25 dicembre.

Previsione. Tornando all’imminente Natale, dove il sole riuscirà a bucare le nebbie, e questo è probabile nelle città e fascia pedemontana, le temperature massime saranno attorno ai 12°C, e di notte si scenderà sui +3,+5°C. “Valori – commenta Luca Lombroso – non certo dicembrini, ma più tipici di metà marzo!”

La quota dello “zero termico”, ovvero il livello a cui si riscontrano gli 0°C in “libera atmosfera” sarà a 3000-3200m e, complice l’inversione termica, sulle montagne la giornata sarà decisamente mite per la stagione.

Da segnalare solo, nei giorni precedenti il Natale, il passaggio della coda di una perturbazione, che porterà però solo qualche nube e, al più, modesti piovaschi in montagna, ma di poco conto e comunque con il ”limite delle nevicate” relegato appunto a quote alte.

L’anticiclone riprenderà ulteriore vigore negli ultimi giorni dell’anno “E’, dunque, probabile – conclude il meteorologo del DIEF di Unimore Luca Lombroso – che il mese di dicembre si chiuda fra i più avari di precipitazioni degli ultimi due secoli. Restiamo dunque in fiduciosa attesa, per il futuro, di un “evento estremo nevoso” proprio nella notte di Natale, nel frattempo non servono modelli o simulazioni al computer per augurare Buon Natale e un felice e sereno 2016!”.

















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