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Bologna, progressioni economiche orizzontali: bocciata dall’assemblea la proposta dell’amministrazione comunale

Dopo  alcuni  incontri  nei mesi di ottobre e novembre, nell’incontro dello scorso  18  dicembre  tra  delegazione  trattante  e RSU, l’Amministrazione comunale ha fatto una proposta che le organizzazioni sindacali hanno deciso di sottoporre al voto dei lavoratori. Nella  giornata  di ieri, 22 dicembre 2015, poco meno di 150 lavoratori dei circa 200 riuniti in assemblea hanno bocciato la proposta.

 

La proposta dell’Amministrazione era la seguente:

– a partire dall’1/1/2016 accedono alle progressioni economiche orizzontali circa  1.250 persone, cioè il 50% dei circa 2.500 aventi diritto (tutti gli altri  dipendenti  comunali  non  possono  accedere  a  nuove  progressioni economiche orizzontale perché sono già al massimo della progressione);

– a partire dall’1/1/2017 accedono alle progressioni economiche orizzontali ulteriori  630 persone (circa), cioè un altro 25% degli aventi diritto alla data del 1/1/2016. In totale nei due anni circa 1.900 persone;

– utilizzo della stessa metodologia di valutazione e dei criteri già in uso nel Comune di Bologna per le progressioni orizzontali realizzate negli anni precedenti al blocco del DL 78/2010;

–   esclusione   del   test   per   la   selezione,  inizialmente  proposto dall’Amministrazione ad integrazione della metodologia di valutazione.

 

Cosa prevede il quadro normativo?

La  norma  prevede che le progressioni orizzontali siano attribuite in modo selettivo  ad un numero limitato dei dipendenti potenzialmente beneficiari.

Inoltre, per poter essere sottoscritto dall’Amministrazione, ogni contratto decentrato  deve  essere  sottoposto  alla  certificazione del Collegio dei Revisori  che prevede espressamente la attestazione della selettività delle progressioni  economiche  orizzontale  secondo  i  pareri  della Ragioneria Generale dello Stato.

Le  ispezioni dalla Ragioneria Generale dello Stato in diversi Comuni hanno ritenuto  selettive solo le PEO attribuite ad una quota pari alla minoranza dei   dipendenti  aventi  diritto.  Le  ispezioni  hanno  inoltre  ritenuto illegittime le progressioni con decorrenza retroattiva.

L’Amministrazione   ha  precisato  al  tavolo  sindacale  che  la  proposta presentata  era  da  considerare  definitiva,  il  massimo possibile per il quadro normativo vigente.

Per   potere  procedere  alle  progressioni  con  decorrenza  1/1/2016  era necessaria la stipula dell’accordo con le Organizzazioni Sindacali entro il 2015  e  la  riapprovazione della metodologia valutativa con atto dell’ente entro  il  31/1/2016,  resa  necessaria  dall’evoluzione della legge che ha sottratto alla contrattazione decentrata le metodologie di valutazione.

 

















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