Il Consiglio comunale di Carpi ha dedicato buona parte della sua seduta del 22 dicembre (l’ultima del 2015) alla delibera riguardante l’istituzione della tariffa corrispettiva (o puntuale come la si definisce) per la gestione dei rifiuti urbani e alla relativa approvazione del Regolamento comunale per l’applicazione della stessa. L’assessore al Bilancio Cesare Galantini illustrando in aula per cenni la delibera ha ricordato martedì scorso come questa tariffa una volta approvata entri in vigore dal 2016 e definisca un corrispettivo all’effettiva produzione dei rifiuti non indifferenziati, basata su un numero minimo di svuotamenti dei contenitori domiciliari (uguale al numero dei componenti della famiglia più uno). La tariffa sarà applicata e riscossa da Aimag, con l’Iva (ma questa sarà detraibile per le imprese). “In questo Regolamento sono stati eliminati i riferimenti ai proprietari (che non devono pagare in caso l’affittuario non saldi), introdotta la possibilità nei condominii di avere contenitori comuni (se la maggioranza dei condomini e i relativi 2/3 di valore millesimale sono d’accordo e l’amministratore delibera in tal senso: questa scelta vale almeno un anno e prevede una fatturazione singola divisa per il numero dei condomini, ndr.) e agevolazioni per nidi e scuole materne. E’ questo un sistema – ha concluso Galantini – che punta a dare risposte efficaci al problema dei rifiuti e ci siamo arrivati attraverso un percorso che definirei partecipato visto il numero degli incontri, 20, organizzati da settembre 2014 per informare gli utenti”.
Paolo Ganassi, responsabile dei servizi ambientali di Aimag, ha delineato i 30 articoli del Regolamento per l’applicazione della tariffa corrispettiva. “La tariffa deve essere pagata da chiunque possieda locali (escluse le unità non abitate) e anche se non si producono rifiuti si deve versare il minimo fisso in funzione del numero dei residenti e dei contenitori consegnati ai non domiciliati, basato sui dati dell’Anagrafe e con un deposito cauzionale. Il gettito di questa tariffa dunque non è più legato al numero dei metri quadrati, un dato che serve solo per le utenze non domestiche. La tariffa, la bolletta arriverà due volte l’anno, – ha proseguito Ganassi – è composta da una parte fissa e una variabile, la seconda basata sugli svuotamenti annuali. Il ritiro dei contenitori da parte dei cittadini è un obbligo, anche per sensibilizzare. Carpi, a differenza di Novi e Soliera dove la tariffa corrispettiva è già applicata, è stata divisa in due zone, quella del centro storico (contenitori da 30 litri per l’indifferenziato, 30 per la carta e 25 per l’organico, con svuotamento settimanale i primi due, bisettimanale il terzo, ma anche 4 volte a settimana quest’ultimo per esigenze particolari come i bar) e il restante territorio (120, 30, 25 rispettivamente, con raccolta bisettimanale per l’organico e quindicinale per i restanti contenitori). Per chi ‘esporta’ i rifiuti nel Regolamento sono previste sanzioni. Ricordo poi – ha concluso Ganassi – che sugli svuotamenti dei contenitori di pannoloni e pannolini prevediamo un taglio della tariffa del 90%, mentre per asili, scuole e strutture sanitarie questo sarà del 50%. Manteniamo anche gli incentivi con sconti in tariffa per chi porta i rifiuti nei centri di raccolta. Abbiamo l’obiettivo a Carpi di passare dal 73% attuale di raccolta differenziata (a Novi e Soliera il dato è già ora all’85% con la tariffa puntuale già operativa, ndr.) all’80%”.
Replicando ad alcuni quesiti dei consiglieri il Dirigente del Servizio Tariffe e Tributi del Comune Antonio Castelli ha spiegato che la tariffa corrispettiva si configura come una tariffa e non come una tassa e che riscossione e ruolo coattivo sono come prima affidati al gestore Aimag; il dirigente di Aimag Massimo Belfiori ha ricordato dal canto suo invece come il censire i cittadini domiciliati stabili ma non residenti sia un dovere visto che la parte fissa della tariffa sia legata al numero delle persone presenti. Ganassi ha a sua volta ribadito come sia stata risolta assieme all’Azienda Usl la problematica igienico-sanitaria rispetto ai contenitori consegnati a bar e punti ristoro del centro, sottolineando come a Novi e Soliera i costi del servizio si aggirino sui 15-16 euro mentre a Carpi si presume si possa arrivare ai 17-18: “questo perché nella nostra città le tipologie di raccolta sono differenti a seconda della zona. Ma il Piano economico finanziario e le tariffe saranno uniche. Le dinamiche sono però complicate e cambieranno nel corso degli anni”.
Il dibattito sulla delibera è stato aperto dal consigliere Roberto Benatti (Forza Italia): egli ha contestato la scelta di mantenere le agevolazioni per la raccolta dei pannolini, 30 mesi di età del piccolo, in base ad una media; poi il fatto che per una delibera così importante non si fosse potuta organizzare una seconda seduta della Commissione consiliare e ancora il modo stesso in cui vengono verbalizzate le sedute di queste ultime. “E poi non credo che sia Aimag ad avere titolo di verificare chi abita o no a Carpi: per questo ci sono i vigili, sennò è controllo poliziesco. Con questa tariffa ci si fa belli in Regione ma la verità è che in pochi mesi sono state già cambiate tante cose, segno che è stata pensata male. Tanto sono i cittadini a pagarne il prezzo e il maggiore degrado ambientale”. Il collega Luca Severi del Movimento 5 Stelle dal canto suo ha esordito dicendo di comprendere “il ragionamento industriale che sta dietro alla consegna del contenitore da 120 litri ma che vanno messe in conto le differenze tra persone e famiglie, dando dunque ad esse più scelte sulla capienza di questi. C’è bisogno di accompagnare i cittadini in questo percorso, con un tutoraggio che prosegua anche nei prossimi anni, così come di pubblicizzare la possibilità di ottenere incentivi pubblici per l’acquisto dei pannolini lavabili. Magari consegniamoli alle famiglie dei neonati carpigiani”. Francesco Lodi (Pd) ha in primis contestato le affermazioni del collega Benatti sui pannolini, ricordando poi come in questi mesi con Aimag si sia lavorato per risolvere molte criticità. “Questo è un Regolamento che viene dal basso – ha detto, sottolineando il dato delle cento persone che si sono recate al punto informazioni di via Alghisi ogni giorno – Non dobbiamo giustificare comportamenti sbagliati nel campo della gestione e raccolta dei rifiuti urbani, non diamo alibi a chi sbaglia”. Cristian Rostovi (FdI-An) ha anch’egli criticato la scelta di fissare in 30 mesi di età il limite per le agevolazioni tariffarie destinate alle famiglie con bambini piccoli. “Perché avete cambiato idea sulla decisione di fare pagare i proprietari per le tariffe non versate dagli affittuari? E come è stato affrontato il tema dell’informazione nei confronti degli stranieri?”. Paolo Pettenati (Carpi Futura) ha spiegato che l’assessore all’Ambiente Tosi dovrebbe avere uno spirito diverso quando tratta questi temi in Commissione e come il 3% che non paga la tariffa sia un rischio di impresa che non dovrebbe essere spalmato su tutti gli utenti. Mariella Lugli (Pd) ha rammentato che nel concetto di tariffa è previsto l’equilibrio tra costi e ricavi, che con la delibera in discussione in Consiglio si sarebbe concluso un percorso avviato nel 2006 con l’avvio del ‘porta a porta’ e come la stessa Legge regionale imponga determinati obiettivi da raggiungere, possibili ora grazie alla introduzione della tariffa corrispettiva. “Il gestore farà i controlli del caso – ha concluso – e senza accanimento si comporterà nei confronti delle utenze che sbagliano”. Lugli ha poi commentato positivamente le modifiche introdotte nell’ultima redazione del Regolamento sottolineando lo straordinario sforzo di comunicazione e informazione fatto da Aimag e Comune. “Ma lo stralcio dell’articolo 5 (quello sui proprietari e gli affittuari, ndr.) è solo temporaneo, tutti dobbiamo pagare”.
Il Sindaco Alberto Bellelli ha chiuso il dibattito per spiegare che la cifra di 17-18 euro serve da riferimento per il Piano economico-finanziario mentre la tariffa sarà poi unica per i tre comuni coinvolti. “A Carpi sarà maggiore – ha detto – perché il centro storico è un’area particolare e sono stati fatti investimenti maggiori per venire incontro alle esigenze manifestate dal mondo del commercio. Treviso, Mantova, Parma, capoluoghi di provincia, hanno la tariffa puntuale e dunque Carpi si pone all’avanguardia in questo processo che per noi è un investimento politico di mandato. Dico poi anche che è stata positiva la capacità del Comitato Carpi Differente di lavorare e contribuire a modificare il Regolamento ed encomiabile il lavoro dell’assessore Tosi, di Aimag e quello fatto dalle amministrazioni precedenti sul tema del ciclo dei rifiuti”.
Al momento delle dichiarazioni di voto il capogruppo del Pd Paolo Gelli ha spiegato come il centrodestra non abbia proposto modelli alternativi sul tema della raccolta dei rifiuti, mentre Anna Azzi di Carpi Futura ha detto di non essere convinta “dell’equilibrio costi-ricavi e della trasparenza sui conti garantita al Consiglio comunale. Come si fa poi a definire una parte fissa della tariffa?”. Cristian Rostovi (FdI-An) si è detto perplesso sul come si sia arrivati a definire la tariffa corrispettiva e Luca Severi (M5S) ha ribadito che si deve fare di più sul tema dei pannolini lavabili e sulle modalità con le quali si svolgono le Commissioni. Roberto Benatti infine ha stigmatizzato il fatto che non sia stata cancellata ma solo sospesa la possibilità che sia il proprietario dell’immobile a pagare per l’affittuario moroso e ricordato come le associazioni di categoria siano tutte scontente per come è stata risolta la problematica della raccolta dei rifiuti in centro storico.
Al momento del voto la delibera e il relativo Regolamento sono stati approvati con i voti di Pd e Movimento 5 Stelle e l’astensione di Fi, FdI-An e Carpi Futura.