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Saldi ai blocchi di partenza. Al via il 5 gennaio le vendite di fine stagione in tutta l’Emilia Romagna

saldi“C’è grande attesa da parte delle famiglie per l’avvio dei saldi – dichiaraEnrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – che rappresentano per un numero crescente di consumatori una occasione di acquisto a prezzi convenienti, ed un momento importante per i negozi tradizionali, in grado di offrire un grande assortimento di prodotti di qualità a prezzi particolarmente interessanti. Ci auguriamo che prosegua anche con i saldi la ripresa degli acquisti a cui si è assistito quest’anno nel periodo natalizio, accompagnando così i consumi in questo inizio del 2016”.

Secondo il sondaggio realizzato su scala nazionale da Confcommercio e Format Research, appare in leggera crescita, rispetto allo scorso anno, la percentuale di italiani che ha intenzione di approfittare di questi saldi invernali: saranno infatti il 55%, una quota di oltre quattro punti superiore rispetto a quella registrata per la partenza dei saldi 2015. I capi d’abbigliamento continuano a rappresentare i prodotti più acquistati nel corso della stagione dei saldi (94,1%); in crescita l’interesse anche verso le calzature (72,8%), gli accessori (30,7%) e la biancheria intima (26,4%). Sempre secondo le stime dell’indagine, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2016, spenderà in media 346 euro, con un aumento medio del 3% rispetto alle previsioni dello scorso anno. Al tempo stesso, sembra che i consumatori stiano ricominciando a dare maggiore importanza alla qualità del prodotto rispetto al prezzo: la quota di coloro che attribuiscono maggiore importanza al prezzo risulta infatti in flessione dell’1,5% rispetto al 2015.

“Per questi saldi – prosegue Postacchini– ci sono buone aspettative anche da parte dei commercianti, che sono pronti ad accogliere nei loro punti vendita i consumatori ed i tanti turisti che in questi giorni hanno visitato le nostre Città d’Arte in Emilia Romagna. I saldiinfatti continuano a rappresentare un momento importante per le nostre imprese in termini di fatturato annuale, a conferma delle aspettative positive per le vendite del periodo”.

Grande attenzione da parte dei commercianti riveste come sempre il tema del periodo dei saldi: il 76,9% delle imprese del commercio al dettaglio interpellato per l’indagine si è detto favorevole alla proposta di Federmoda Italia di posticipare la data di avvio dei saldi a fine gennaio, a partire dal 2017. Allo stesso modo, la maggior parte delle imprese non è d’accordo con la liberalizzazione delle vendite promozionali prima dei saldi.

“E’ importante continuare a riflettere anche sull’opportunità di riconsiderare, per il futuro, i periodi delle vendite di fine stagione – conclude il Presidente Postacchini– così da renderli maggiormente rispondenti ai cambiamenti della domanda intervenuti negli ultimi anni”.

 

Le regole degli acquisti in saldo

Particolare attenzione viene posta da Confcommercio alla correttezza e al rispettodelle regole delle vendite in saldo.Confcommercio promuove, tramite le Associazioni del territorio ed in accordo con Federazione Moda Italia, varie iniziative per assicurare la massima trasparenza, tutela e garanzia nel periodo dedicato allo shopping in saldo, tra cui si ricordano ad esempio “Saldi Chiari”, “Saldi Trasparenti”, “SaldiTranquilli”.

 

Alcuni principi di base per le vendite in saldo:

Prezzi:è obbligatorio da parte del negoziante indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere caratterestagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non vendutientro un certo periodo di tempo. Al fine di non indurre il consumatore in errore, è fatto obbligo di disporre le merci offerte in saldo in maniera inequivocabilmente distinta o separata da quelle che eventualmente siano poste in vendita alle condizioni ordinarie.

Pagamenti elettronici: le carte di credito e i bancomat devono essere accettati da parte del negoziantequalora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.

Prova dei capi: non c’è obbligo, è rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmentelasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiatoo non conforme. In tal caso il consumatore deve denunciare al venditore il difetto diconformità entro il termine di due mesi dalla data in cui lo ha scoperto, e scattal’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciòrisulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.

 

 

















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