La Cassa di Risparmio di Ferrara (CARIFE) è tra le quattro banche coinvolte nella crisi bancaria e quindi rientrata nel percorso di salvataggio e di tutela dei risparmiatori di cui alla legge 208/2015.
Con la costituzione di una “ banca buona “ la CARIFE ha ripresa la normale attività istituzionale dopo avere conferito tutte le “ porcherie “ presenti e non presenti in bilancio ad una “ banca cattiva”.
In tal modo si sono riattivati i circa 100 sportelli, dato speranza ai circa 900 lavoratori e prospettiva ai risparmiatori.
Come noto CARIFE era stata commissariata con Decreto del Ministero dell’Economia nel maggio 2013 per dodici mesi e prorogato per altri dodici.
Numerosi cittadini Emiliano Romagnoli sono in sofferenza e preoccupati per la possibile perdita dei loro risparmi affidati, con sicurezza, ad una “ Cassa di Risparmio “ vecchia e consolidata istituzione nata come “ Banca del Popolo “ .
La CARIFE prima del conferimento alla “ Banca Buona “ era controllata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara attraverso la partecipazione del 52,82 % con un valore di libro di 72.415.206 euro.
La Fondazione ha 149 soci ed è retta da un comitato di indirizzo composta da 47 rappresentanti delle varie realtà socio-economiche-istituzionali della provincia ferrarese.
Per le questioni di carattere penale che dovessero emergere a seguito di interventi della Magistratura inquirente su segnalazione degli organi di controlli del sistema bancario, abbiamo fiducia nella verità e trasparenza.
Sul piano politico, a parte la sordina dei media e della stessa politica, non c’è dubbio che pesa come un macigno il danno di immagine ad una Regione virtuosa ed attenta alla politica del credito , alla trasparenza delle sue ex Casse di Risparmio .
Anche a Modena c’è preoccupazione, anche se in tanti dimenticano che la CARIFE ha operato a Modena fin dal 2005 attraverso la “ Banca Modenese “
Sarebbe buona cosa che l’Assemblea Legislativa Regionale si attivasse per la costituzione di una Commissione tesa alla conoscenza dei meccanismi che hanno danneggiato una nobile istituzione nata dal popolo, che sta dando insicurezza all’intero sistema del credito ed a chi ha investito suoi magri risparmi.
Appare evidente il fallimento del ruolo della Fondazione al quale spettava il compito di vigilare sulle allegre performance dei vertici della banca conferitaria.
Sempre la Commissione per la verifica di un eventuale fondo, aggiuntivo, per la copertura di sofferenza non previste dalla normativa nazionale.
La Regione è invitata, nell’eventualità che fossero rilevate responsabilità penali, a costituirsi parte civile nel processo di merito.
(Segreteria Provinciale PSI Modena)