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Asta pubblica di biciclette a Reggio: il ricavato in beneficenza ai frati minori Cappuccini per la mensa e le missioni estere

Cappuccini-beneficenzaOggi, nel corso di un incontro nella sala Rossa del Comune di Reggio Emilia, il vicesindaco e assessore al Welfare Matteo Sassi e l’assessore ai Beni comuni Mirko Tutino hanno devoluto in beneficenza 2.157 euro, il ricavato dell’asta pubblica di biciclette svoltasi a fine settembre 2015, al collegio San Giuseppe da Leonessa, ritenendo l’opera meritoria e in linea con gli interessi generali della collettività. A ritirare simbolicamente il ricavato — che sarà utilizzato per la mensa che ha sede nel Convento, in via Ferrari Bonini 2, e per le missioni estere dei frati minori cappuccini — è stato padre Remo Ferrari, priore del Convento.

“La mensa dei frati Cappuccini – hanno detto gli assessori Sassi e Tutino – è un bene della nostra città, un servizio per tutti i cittadini senza distinzione. Con questa donazione forniamo un ulteriore contributo per un servizio concreto, che consente a circa duecento persone al giorno di poter acquistare i beni alimentari per la cena”.  La donazione si aggiunge infatti alla convenzione già in essere tra i Servizi sociali del Comune di Reggio Emilia e il Convento dei Cappuccini e all’importante lavoro di rete che coinvolge anche i Centri di ascolto e la Caritas per dare un sostegno a tutte quelle persone che versano in uno stato di difficoltà economica. “Insieme alla Mensa del Vescovo, la mensa dei frati Cappuccini rappresenta il punto più permeabile per intercettare i cittadini in difficoltà, dando loro un aiuto senza bisogno di tessere o richieste da parte dei servizi sociali. Questa modalità di accesso senza distinzioni  – hanno concluso gli assessori – è sempre stato motivo di orgoglio per i frati, che da sempre trova d’accordo l’Amministrazione comunale poiché consente di rispondere in maniera universale a tutti cittadini, italiani e stranieri, indipendentemente dalla loro origine e dal fatto che siano in regola o no con il permesso di soggiorno”.

Il 20 settembre scorso si era tenuta in piazza Casotti un’asta pubblica di biciclette di diversa tipologia e stato di manutenzione appartenenti al demanio del Comune di Reggio Emilia, rinvenute nel tempo dalla Polizia municipale o da privati cittadini.
Si trattava di 24 biciclette smarrite o abbandonate sul territorio comunale, i cui proprietari non erano mai stati identificati, né avevano rivendicato in qualche modo la proprietà nei termini previsti dal codice civile. Si è allora configurata una fattispecie di ‘acquisto della proprietà di cose ritrovate’, secondo gli articoli 927 e seguenti del codice civile, che l’Amministrazione comunale aveva diritto di “acquisire nel proprio patrimonio mobiliare” e disporne secondo le modalità ritenute più opportune, compresa la vendita, trascorso il tempo minimo (un anno) senza che il legittimo proprietario ne rivendicasse la proprietà.         Di ogni bici era stato stabilito il prezzo a base d’asta, di una media di 15 euro l’una, quantificato in relazione allo stato di conservazione, alla vetustà e alle caratteristiche; la prima vendita si è svolta in Comune di Reggio Emilia mediante asta pubblica guidata da un banditore, con un rilancio minimo di 2 euro.

L’asta pubblica di piazza Casotti si è in seguito svolta all’interno del calendario di iniziative previste per la ‘Settima Europea della Mobilità 2015’ (16-22 settembre 2015), con l’intento di rinnovare l’attenzione della cittadinanza sul tema degli spostamenti in ambito urbano. La partecipazione è stata alta: circa 300 cittadini si sono assiepati in piazza per assistere all’evento e in un paio d’ore sono state vendute tutte le biciclette per un ricavato totale di poco superiore alle 2mila euro che, come reso noto da subito, sarebbe stato devoluto in beneficenza.

















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