Si entrerà, virtualmente e con l’ausilio delle immagini, nell’atelier dell’artista contemporaneo Christian Boltanski partecipando al nuovo appuntamento di “Impara l’arte. Introduzione alla ricerca contemporanea” in programma venerdì 5 febbraio alle 18 all’Auditorium Biagi di Modena. A fare da guida ai partecipanti nell’incontro aperto a tutti sarà Danilo Eccher, curatore e critico d’arte tra i più affermati in Italia. Eccher ha diretto la Gam (Galleria d’arte moderna) di Bologna, il Macro (Museo d’arte contemporanea di Roma) e la Gam di Torino, e ha insegnato nei corsi di specializzazione di numerose Università. Di Boltanski ha curato due grandi personali alla Gam di Bologna, 1997, e al Macro di Roma, 2006.
Nell’ambito della rassegna promossa dal Comune e dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena e organizzata dal Consorzio per il festivalfilosofia in collaborazione con Galleria Civica e Fondazione Fotografia, Eccher, tra proiezioni e racconti, guiderà il pubblico nel laboratorio concettuale ed emozionale di un grande artista della contemporaneità. “Vi sono opere nella produzione artistica di Christian Boltanski, forse le più note al pubblico, che inequivocabilmente trasmettono un tragico senso di morte – ha scritto Eccher – Sono sale cosparse di fiori che rinsecchiscono, sono cumuli di vestiti ripiegati e accatastati su sterili ripiani, sono muri di scatole di cartone o di zinco su cui è riconoscibile il nome o la fotografia di una ignota presenza”.
Segnato dall’Olocausto – è figlio di un medico ebreo che sfuggì alla deportazione rimanendo per anni nascosto sotto il pavimento di casa – Boltanski costruisce grandi installazioni come archivi della memoria, dove oggetti personali perduti e dimenticati ricompaiono come reliquie, in attesa che lo spettatore li carichi di un senso personale ulteriore. “È il senso ultimo del passaggio, della fine di un tempo, è il tormento di un ricordo senza pace, è la domanda insoluta sul senso della nostra presenza”, commenta Eccher.
Di Christian Boltanski si può vedere a Bologna l’emozionante installazione permanente del Museo per la Memoria di Ustica con i resti del Dc9 abbattuto il 27 giugno 1980 mentre si dirigeva verso l’aeroporto di Palermo.
La seconda parte della rassegna “Impara l’arte”, dedicata al lavoro di alcuni artisti contemporanei, terminerà venerdì 12 febbraio con la conversazione aperta a tutti di Gianfranco Maraniello intitolata “Nell’atelier di Giuseppe Penone” sempre alle 18 e sempre alla Fondazione Biagi.
Ai partecipanti agli incontri di “Impara l’arte” potrà essere rilasciato un attestato di frequenza utile come riconoscimento per il personale della scuola, per i crediti scolastici e per gli usi consentiti dalla legge.
Informazioni on line (www.imparalartemodena.it;www.festivalfilosofia.it).