E’ un diventato un argomento di discussione sul web l’Errore 53, la misura di sicurezza con cui Apple ha deciso che gli iPhone riparati in centri non ufficiali diventano inaccessibili e inutilizzabili. Ce ne ha parlato Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti, sulla base della notizia lanciata dal Guardian: riguarda gli iPhone 6 i cui utenti hanno fatto sostituire il tasto ‘Home’, che contiene il lettore di impronte digitali ‘Touch ID’, fuori dalla cerchia dei riparatori autorizzati dalla Mela. Aggiornando il dispositivo con l’ultima versione del sistema operativo, l’iOS 9 rilasciato a settembre scorso, questi iPhone mostrano il messaggio “Errore 53” e risultano bloccati. Non possono cioè essere più usati, né è possibile recuperare contatti, foto e altri contenuti memorizzati all’interno dello smartphone. Un portavoce di Apple ha spiegato che l’Errore 53 è “il risultato di un controllo di sicurezza introdotto per proteggere i clienti”. IOS verifica che il sensore per le impronte digitali, attraverso cui si autorizzano anche i pagamenti con l’Apple Pay, sia abbinato alle altre componenti di iPhone e iPad. Se l’abbinamento non c’è, il dispositivo si blocca e, almeno finora, sembra che non ci sia modo di sbloccarlo. La riparazione in un centro non ufficiale, inoltre, comporta la perdita della garanzia Apple. In rete sono migliaia i commenti di utenti preoccupati e infuriati che stanno scrivendo, tra gli altri, sulle pagine di assistenza Apple e sul sito di iFixIt, una “bibbia” per le riparazioni fai da te dei prodotti Apple. Oltre a criticare la misura, i clienti criticano anche il fatto che Apple l’abbia tenuta nascosta, non pubblicizzandola tra le novità del nuovo sistema operativo.
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