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L’Azienda Ospedaliero-Universitaria e Azienda USL di Bologna in merito alle dichiarazioni di fonte sindacale sulle presunte carenze di personale della sanità bolognese

ospedale_maggiore_bolognaIl confronto sindacale, per quanto aspro, non dovrebbe mai portare a riferire in modo impreciso e parziale quanto accade, generando allarmi ingiustificati nei cittadini che si rivolgono al sistema sanitario per serie necessità di cura e assistenza.
Il trapianto di rene al quale si fa riferimento è stato effettuato al Policlinico Sant’Orsola il 3 febbraio scorso, in totale sicurezza sia per il paziente che per gli operatori. In quel momento nelle sale operatorie solitamente adibite all’attività trapiantologica erano in corso altri due trapianti di fegato. Per questo – non potendo attendere senza rischiare di compromettere l’organo – si è proceduto all’intervento in un blocco operatorio con tutti i requisiti richiesti per effettuare attività trapiantologica, con la presenza di chirurghi e anestesisti competenti, debitamente formati e con un’équipe che anche nell’emergenza ha dato prova di senso di responsabilità e di innegabile professionalità.
Il blocco dei ricoveri programmati non nasce da carenze organizzative. Si tratta, al contrario, di una modalità di supporto al Pronto Soccorso durante momenti critici che possono verificarsi nel corso dell’anno, in particolare in inverno e durante alcuni mesi estivi, in conseguenza dell’iperafflusso di pazienti. Negli ultimi anni si è verificato una volta nel 2014 e due volte nel 2015. In questi periodi si procede al monitoraggio quotidiano della situazione, in maniera da valutare il grado di criticità, le possibili soluzioni strutturali o estemporanee da mettere in atto, favorire la condivisione delle informazioni tra i professionisti.
Non c’è alcun “caos al PS dell’Ospedale Maggiore” da carenza di personale. Nel corso dell’ultima settimana sono state registrate assenze temporanee per malattia tra gli OSS, alle quali si è fatto fronte con soluzioni organizzative alternative.
Prosegue la riorganizzazione della ostetricia del Maggiore, programmata sin dall’avvio del progetto su due annualità. Nel corso del 2015 si è proceduto a tutte le assunzioni previste. E’ stata già avviata la seconda fase del progetto che prevede, compatibilmente con i vincoli normativi alla acquisizione di personale, l’assunzione di 6 nuove ostetriche nel corso del 2016.
Riguardo all’Ospedale Bellaria, l’Azienda USL di Bologna non ha ancora assunto alcuna decisione sulla presenza della Guardia Medica notturna Neurologica. Il progetto sarà discusso al prossimo tavolo sindacale, fissato per il 24 febbraio.
Per quanto attiene al personale infermieristico presso la Medicina del Bellaria, nelle ultime settimane si sono registrate alcune assenze improvvise e temporanee, alla cui copertura parziale l’Azienda ha già provveduto con personale interinale o con altre soluzioni organizzative. Ulteriori procedure di acquisizione di personale infermieristico sono in via di attivazione.
Quanto al Laboratorio Unico Metropolitano o alla Radiologia Unica Metropolitana, stupisce che progetti che introducono innovazione, grazie alla concentrazione di risorse, professionalità e volumi di attività, garantendo i più elevati standard di qualità, sicurezza e affidabilità, oltre che maggiore efficienza operativa e gestionale, siano scambiati per tentativi di svuotamento delle competenze di eccellenze come l’Istituto Ortopedico Rizzoli. La concentrazione con trasferimento delle attività laboratoristiche svolte in precedenza dalle singole Aziende sanitarie, tra cui anche lo IOR, prevede l’integrazione di personale e apparecchiature.
Infine, non c’è stata alcuna cessione di personale amministrativo da parte della Azienda alla centrale regionale di acquisti Intercenter. E’ stata sottoscritta, invece, come per tutte le altre Aziende della Regione, una convenzione per concentrare l’acquisizione di beni e servizi attraverso la centrale unica regionale, così come previsto dalle norme vigenti.

















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