La testata è Smoll, che significa ‘Scuole di MOdena On Line’, ma si tratta di un vero e proprio ‘cybergiornalino’ che con il numero pubblicato nei giorni scorsi sul sito di Ted ha festeggiato il primo compleanno (Ted).
L’iniziativa, infatti, è nata nell’ambito del progetto del portale delle scuole superiori modenesi (Ted significa Tecnologie educative distribuite) e coinvolge gli studenti di una dozzina di istituti coordinati da Mario Agati, docente del liceo Sigonio che nell’articolo di presentazione dell’ultimo numero definisce il giornale telematico “una creatura vivace e divertita e consapevole che può contare su una redazione in continua espansione, dove brulicano ragazzi straordinari, intelligenze poliedriche, sguardi curiosi, animi nobili…”.
I temi affrontati, infatti, spaziano dai reportage sulla vita scolastica negli Usa o in Nuova Zelanda, sfruttando le opportunità offerte dagli scambi internazionali, fino all’approfondimento di questioni come la Shoah, o all’analisi critica di ricorrenze come San Valentino. Non mancano le riflessioni dal sapore più intimo (come nell’articolo “L’amore al tempo del blog”), le poesie, le vignette e, ovviamente, pezzi divertenti e impertinenti che chiamano in causa più direttamente i professori e le scelte didattiche.
“Gli studenti – spiegano i responsabili del progetto – possono cimentarsi nel ruolo di reporter, far sentire la propria voce, proporre idee e commenti, approfondire temi e notizie, ma soprattutto confrontarsi con gli altri, in piena libertà, sugli argomenti che più hanno a cuore”. E questo rappresenta, probabilmente, la ragione del successo di un’esperienza che sta coinvolgendo anche i docenti “affinché stimolino gli studenti, diffondano e sostengano, anche a uso didattico, la partecipazione all’iniziativa: una vera e propria palestra ludica per molteplici occasioni di apprendimento”.
Una sfida accolta anche dai ragazzi, come testimonia Linda (nickname “Dida”): “Smool dimostra che è possibile imparare facendo, ossia, in questo caso, imparare a fare il giornalista venendo a contatto con gli ostacoli, i confronti e l’impegno che esso comporta. E io, per esempio, ho capito la difficoltà di far convergere diversi punti di vista in un unico prodotto, di rispettare l’identità di ogni interlocutore, di essere tolleranti e umili”.