“Se volere il bene della città significa guardare alla forma, allora ha ragione chi lunedì è uscito dall’aula annunciando di rinunciare al gettone di presenza, anche se avrei voluto vedere il contrario visto che sono rimasti solamente una manciata di minuti. Hanno ragione perché la convocazione d’urgenza è dovuto ad un disguido assolutamente evitabile: una dimenticanza di cui io per primo mi sono assunto tutte le responsabilità. Io, però, guardo alla sostanza”.
Il Sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni, in questo modo, risponde alle dichiarazioni di Sassolesi e M5S che non hanno partecipato alla seduta del Consiglio Comunale di lunedì 29 febbraio.
“Guardare alla sostanza – prosegue il Sindaco – significa iniziare un percorso, che sarà comunque ancora lungo, per riqualificare un comparto abbandonato da anni, con l’obiettivo di farlo risorgere a vita nuova. Non adottare il Piano Urbanistico Attuativo dell’ex Goya entro oggi avrebbe significato gettare alle ortiche tutto il lavoro fatto sino ad ora e, per risparmiare qualche centinaio di euro del costo di un Consiglio Comunale d’urgenza, sprecare ore di incontri e riunioni, commissioni e lavoro degli uffici che hanno prodotto l’accordo ai sensi dell’articolo 18 della Legge Regionale 20 del 24 marzo 2000. Un accordo che, lo ribadisco, ora prevede due mesi di tempo per le osservazioni al Pua e, dopo la sua approvazione, la demolizione di un fabbricato che è il monumento all’abbandono, all’incuria e all’indecenza.
Questa è la sostanza, questo significa volere il bene della città e non è un caso che, anche dall’opposizione con la sola esclusione di sassolesi e M5S, il voto sia arrivato unanime. Stupisce – aggiunge il Sindaco – la strana alleanza d’intenti e di manovre tra i due gruppi: un’alleanza che si sta proponendo di frequente in consiglio comunale. Due gruppi che, tra l’altro, per opportunità o per non conoscenza dei regolamenti, sono palesemente inconsapevoli di ciò che dichiarano.
Il M5S – chiarisce il Sindaco – annuncia di voler segnalare alla Soprintendenza quello che, a loro parere, è un errore o un abuso. Li tranquillizzo: non c’è bisogno che prendano carta e penna. Quella è una zona sottoposta a vincolo paesaggistico: tutto quanto sarà d’ufficio sottoposto alla Soprintendenza come da procedura che, evidentemente, loro ignorano”.