Giovedì 10 marzo, alle ore 21, il Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera presenta uno spettacolo che da diversi anni sta girando il mondo, riscuotendo uno straordinario successo di critica e pubblico. Un fenomeno che ha da tempo rotto i confini del teatro e che viene seguito quasi come un concerto rock.
Impossibile rimanere indifferenti di fronte a un progetto che colpisce l’attenzione fin dal titolo: “La Merda”. Il testo, corrosivo e viscerale, è di Cristian Ceresoli; la virtuosistica interpretazione è di Silvia Gallerano, che da venerdì 11 a domenica 13 marzo, sempre a Soliera, terrà uno dei suoi rari laboratori dedicato alle sole donne e alle loro nudità.
Ad accorgersi del valore di questo spettacolo, facendolo diventare fenomeno di culto, non è stato il mondo teatrale italiano (con la rara eccezione di Arti Vive Festival che ha l’orgoglio di aver ospitato il lavoro nell’estate del 2011, in una delle sue prime repliche, quando era ancora in fase di studio). Il lavoro è decollato all’estero, in particolare al Festival di Edimburgo 2012 dove si è aggiudicato il Fringe First Award for Writing Excellence, il The Stage Award for Acting Excellence e l’Arches Brick Award for Emerging Art, registrando il tutto esaurito sia nel 2012, che nel ritorno del 2013. Lo spettacolo ha quindi ottenuto un clamoroso successo di pubblico e critica del tour europeo (Copenhagen, Berlino, Madrid, Vilnius, Londra, etc) e mondiale (Australia, Brasile, etc). Ha ottenuto il tutto esaurito dovunque anche in Italia, nonostante qualche resistenza dovuta al titolo del lavoro.
Il “brutale, disturbante e umano” testo sulla condizione umana, già tradotto in numerose lingue, di Cristian Ceresoli è stato considerato “straordinario” dal Times così come l’interpretazione “sublime e da strapparti la pelle di dosso”, definita “straordinaria” dal Guardian. Si manifesta come uno stream of consciousness dove si scatena la bulimica e rivoltante confidenza pubblica di una “giovane” donna “brutta” che tenta con ostinazione, resistenza e coraggio di aprirsi un varco nella società delle Cosce e della Libertà.
“La Merda” ha come spinta propulsiva il disperato tentativo di districarsi da un pantano o fango, ultimi prodotti di quel genocidio culturale di cui scrisse e parlò Pier Paolo Pasolini all’affacciarsi della società dei consumi. Quel totalitarismo, secondo Pasolini, ancor più duro di quello fascista poiché capace di annientarci con dolcezza.
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