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Raptus di gelosia: 66enne arrestato dai Carabinieri a Granarolo

ambulanza_6I Carabinieri della Stazione di Granarolo Emilia hanno arrestato un 66enne, nato a Bologna, residente a San Lazzaro di Savena, per violazione di domicilio, minaccia, danneggiamento, lesione personale, resistenza a un pubblico ufficiale e tentata rapina.

Sabato pomeriggio, la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di un cittadino che riferiva di una violenta lite in atto all’interno di un palazzo di Granarolo Emilia. Gli accertamenti svolti dai Carabinieri consentivano di appurare che, intorno alle ore 14:30, la figlia 12enne di un 55enne residente nel palazzo, aveva aperto il portone condominiale a un signore che aveva citofonato dicendo di essere un “agente pubblicitario” addetto al volantinaggio. Poco dopo, sentendo suonare al campanello di casa, la madre della bambina, 36enne rumena, apriva la porta trovandosi di fronte il 66enne, fuori di sé, che si scagliava contro il 55enne che si trovava in casa, aggredendo anche la donna e colpendo i mobili della stanza.

L’uomo si avventava anche contro i Carabinieri sopraggiunti, tentando perfino di estrarre la pistola dalla fondina di uno dei militari. Il raptus sarebbe stato provocato da un impeto di gelosia del 66enne che, in mattinata, era venuto a conoscenza di una relazione tra la sua compagna e il 55enne. Il 66enne, gravato da precedenti di polizia per associazione a delinquere, appropriazione indebita, emissione di assegni a vuoto e invito alla prostituzione, è finito in manette anche con l’accusa di possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere, poiché nell’auto parcheggiata sotto l’abitazione del 55enne, custodiva un cutter. I due conviventi sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso dell’Ospedale Sant’Orsola Malpighi per farsi medicare le ferite che il 66enne gli aveva procurato. La 36enne è stata dimessa con una prognosi di 5 giorni, mentre il 55enne ne ha ricevuti 15.

In sede di rito direttissimo, celebratosi ieri mattina nella aule giudiziarie del Tribunale di Bologna, l’arresto è stato convalidato e il 66enne è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione, con la sospensione della pena e il divieto di avvicinarsi alla parte offesa.

















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