Un edificio orientato in modo corretto rispetto al sole fa risparmiare oltre il 10 per cento sulla bolletta del riscaldamento; se poi è già predisposto con canalizzazioni e attacchi per l’installazione di un impianto solare per l’acqua calda o per produrre addirittura elettricità, oppure sono state eseguite coibentazioni di nuova generazione, allora il risparmio può aumentare in modo significativo, con un vantaggio sia per le tasche dei cittadini che l’ambiente.
Per favorire questi nuovi concetti costruttivi è possibile introdurre apposite prescrizioni nei regolamenti edilizi e nei piani strutturali (ex piani regolatori) dei Comuni. A questo problema la Provincia di Modena ha dedicato uno studio, denominato Prodem, sui nuovi strumenti degli enti locali per migliorare il risparmio energetico, che sarà presentato domani, venerdì 17 marzo, nel corso di un convegno nella sala consiliare della Provincia (viale Martiri della Libertà 34) dalle ore 9 alle 13. Intervengono Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, Maurizio Maletti, assessore provinciale alla Programmazione, tecnici ed esperti del settore.
“Attraverso le nuove tecnologie – afferma Caldana – oggi è possibile costruire abitazioni confortevoli, ecologiche e che fanno risparmiare senza eccessivi costi aggiuntivi. Da alcuni anni abbiamo avviato un programma di interventi in collaborazione con gli ordini professionali e le imprese edili per favorire la diffusione di questi nuovi concetti. Ora anche gli enti locali possono contribuire a questo obiettivo adeguando i propri regolamenti”. Su questo tema Maletti sottolinea che la Provincia, in vista del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), intende approfondire il nuovo concetto dei “bacini energetici”.
“Si tratta di individuare quelle aree – spiega Maletti – sulle quali occorre intervenire in sede di programmazione per costruire un bilancio del bisogno energetico allo scopo di ridurre gli sprechi, valorizzando le possibili fonti locali”. Tra le ipotesi allo studio, infatti, in vista del Ptcp c’è anche l’indicazione della vocazione energetica delle aree, da quella eolica alle biomasse.