Ieri si è svolta nel comprensorio del Cimone, nell’Appennino modenese, una maxi esercitazione di soccorso in valanga, che ha coinvolto decine di tecnici del Soccorso Alpino Emilia Romagna, con quattro unità cinofile.
La simulazione, effettuata in seguito al disgaggio di una valanga operato dal Consorzio Cimone, è stata organizzata dalla Federazione Italiana Soccorso Piste da Sci (Fisps), in collaborazione con il 118, il Soccorso Alpino e l’Eurac, l’Istituto di ricerca per la medicina in montagna di Bolzano. All’esercitazione hanno preso parte anche i carabinieri della Compagnia di Pavullo, in servizio sulle piste da sci, e il Corpo Forestale dello Stato. Le operazioni hanno previsto anche l’impiego dell’elisoccorso di Pavullo, che ha trasportato sul posto tecnici del Saer, infermieri, medici e unità cinofile.
La valanga ha travolto ieri – ovviamente per finta – quattro persone, che gli operatori di soccorso hanno dovuto individuare, grazie all’ausilio di Arva e sonde, disseppellire, quindi valutare e stabilizzare dal punto di vista sanitario. Un travolto è stato anche trasportato a bordo dell’elicottero con l’ausilio del verricello.
Tutto è partito, ieri come nella realtà, dalla chiamata alla centrale operativa del 118. «Si è staccata una valanga. Io sono riuscito a salvarmi, ma dietro di me c’erano quattro persone. E non le vedo più».
E da quel momento si è attivata la macchina dei soccorsi. «Vengono subito attivate le squadre di terra del Soccorso Alpino – spiega il presidente regionale del Soccorso Alpino, Danilo Righi -, e contemporaneamente decolla un elicottero con a bordo tecnico, infermiere, medico e unitàcinofila del Saer. Fondamentale nella ricerca di persone sepolte è l’Arva, uno strumento in grado di trasmettere segnali che tutti gli alpinisti dovrebbero avere con sé». Per quanto riguarda i consigli a sciatori e alpinisti che si avventurano fuori pista, è importante controllare le previsioni meteo e il bollettino valanghe. Se ci sono le condizioni per uscire, è sempre bene partire in compagnia, e mai da soli, sempre con attrezzatura idonea. Non dimenticare un Gps e l’Arva.
Il Soccorso Alpino Emilia Romagna conta 340 volontari dislocati su tutta la dorsale appenninica, suddivisi in 7 stazioni: la stazione del Monte Cimone è una di queste. Tutto il personale del Saer è accuratamente formato da una Scuola nazionale tecnica. Esercitazioni come quella di ieri sono fondamentali per permettere di affrontare situazioni complesse come un evento valanghivo, e permettono di incrementre la collaborazione tra i soggetti coinvolti nel soccorso.