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Ambiente, presentato in Serbia il progetto ‘modello’ della regione

Il sistema di monitoraggio, previsione meteo e allertamento rischio dell’Emilia-Romagna diventa  un esempio da seguire  per la Serbia.
È stato presentato a Belgrado il progetto Kep-Alert, che mette a servizio del Paese serbo l’esperienza di Arpae maturata in questi campi. L’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna ha infatti recentemente ottenuto il finanziamento della seconda fase del progetto, finalizzato a ottimizzare il sistema di allertamento per rischio idrologico-idraulico della Serbia, che negli ultimi anni è stata colpita da drammatiche alluvioni.
“Collaborare al miglioramento dei sistemi di altre realtà deve essere per noi lo stimolo al continuo aggiornamento delle nostre procedure – commenta l’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo -. Proprio in queste settimane stiamo mettendo a punto il nuovo portale dell’allertamento, che integrerà ulteriormente le informazioni relative alle previsioni meteo e idrologiche e l’allertamento dei Sindaci e della popolazione. L’obiettivo è quello di adeguare il sistema ai cambiamenti climatici attraverso un uso sempre più evoluto di tecnologie innovative”.
“La Central European Initiative – sottolinea Carlo Cacciamani, direttore del Servizio IdroMeteoClima – ha finanziato ad Arpae anche questa seconda fase di Kep-Alert poiché ritiene che la Regione Emilia-Romagna rappresenti un punto di riferimento a livello nazionale. A questo progetto si affianca Life Primes, approvato dalla Commissione europea,  che ha come capofila l’Agenzia regionale di Protezione civile e coinvolge anche Marche e Abruzzo”. Il Servizio IdroMeteoClima di Arpae (Arpae-Simc) è riconosciuto come Centro funzionale della Regione a supporto della Protezione civile, oltre che Centro di competenza nazionale a supporto della Protezione civile nazionale e regionale per la modellistica meteorologica, l’idrologia e la radarmeteorologia.
All’avvio del progetto Kep-Alert fase 2 erano presenti, oltre a Carlo Cacciamani, il vice-sindaco della città di Belgrado, Andreja Mladenovic e il vice-sindaco della città di Cacak, Milan Bojovic, rappresentanti del settore per la gestione delle emergenze del ministero dell’Interno serbo e del Direttorato per la gestione delle Acque, oltre a varie istituzioni coinvolte nel finanziamento della Strategia serba per la riduzione del rischio da catastrofi naturali.

















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