La parola-chiave è fundraising: raccolta fondi. Cercare e ottenere finanziamenti – europei, internazionali – sulla base di progetti giudicati validi. Una buona pratica, soprattutto quando ci sono buone idee da ‘investire’, buone ragioni per attrarre risorse che poi ricadono positivamente sul territorio e, non ultima, la necessità di rimpolpare alcune voci di Bilancio dopo anni di investimenti di fatto bloccati e razionalizzazioni rilevanti della spesa.
Reggio Emilia ci sta riuscendo. Sono 12 i progetti europei approvati per un valore complessivo di oltre 21 milioni di euro, a beneficio della comunità reggiana e del suo territorio, sistema economico e dei servizi alla collettività inclusi. Comune compreso.
Nell’arco di 20 mesi, l’Amministrazione comunale, che nel mandato del sindaco Luca Vecchi si è dotata di deleghe e funzioni dedicate all’internazionalizzazione (Città internazionale) e ha costituito – in un sistema di governance con altri attori pubblici e pubblico-privati – la Fondazione per la progettazione internazionale E35, può tracciare un primo bilancio positivo rispetto alla capacità di Reggio Emilia di attirare risorse per progetti, dimostrandosi competitiva a livello europeo e costituendo un esempio virtuoso fra le città di medie dimensioni.
I progetti gestiti dall’Amministrazione comunale, con ruolo di capofila o di partner insieme con altri enti, e le relative risorse assegnate dall’Unione europea sono così suddivisi: 16,5 milioni di euro da fondi ad accesso diretto (negoziati direttamente con l’Ue) che supportano le politiche di internazionalizzazione, sviluppo economico, mobilità, ambiente, welfare, intercultura, educazione. Sono invece vocati alla rigenerazione urbana e all’innovazione sociale altri 4,5 milioni di euro, provenienti dai fondi strutturali, cioè ottenuti con la mediazione di altri enti sovraordinati al Comune, quale ad esempio la Regione.
“Questo risultato, che per qualità e quantità è oltre ogni più rosea previsione, qualifica di per sé Reggio Emilia – ha detto il sindaco Luca Vecchi – Con l’attrazione di queste risorse, abbiamo raggiunto un primo importante traguardo, valorizzando la città e il suo territorio nell’ambito delle politiche europee e delle relazioni internazionali, che sono innovative rispetto alle consolidate competenze di un Comune e, al tempo stesso, nell’epoca della globalizzazione, sono vitali e strategiche per l’ente e prima ancora per l’intera città e il suo sviluppo economico. Un lavoro destinato a continuare per ottenere, ci auguriamo, altri importanti riconoscimenti.
“Le città e i loro Comuni – ha proseguito il sindaco – si trovano sempre più spesso di fronte a bisogni e problematiche nuovi, a cui sono chiamati a rispondere, creando perciò strategie, competenze e obiettivi nuovi. Basti pensare ai temi dell’occupazione, dello sviluppo economico e dell’innovazione, divenuti centrali nelle nostre politiche.
“Perciò – ha spiegato il sindaco – gli obiettivi dei progetti, riconosciuti validi dalle autorità comunitarie e internazionali, si calano in maniera concreta nella realtà. Avere cura dell’Area Nord, ad esempio, significa in questo caso creare progetti con standard comunitari, che possano attrarre risorse e generare nuovi impulsi per ricerca e innovazione, quindi per una ‘filiera’ che va dall’Università alla produzione e all’occupazione, comprendendo i luoghi fisici e i servizi in cui queste attività si svolgono: dal Campus San Lazzaro ai Parchi Innovazione alle Reggiane e Industriale di Mancasale, fino alla tangenziale Nord. E certo non a caso l’elaborazione dei progetti europei di competenza comunale è connessa alle linee strategiche e agli obiettivi del Documento unico di programmazione (Dup) del Comune e le risorse attratte sono vocate, di conseguenza, a questi obiettivi di interesse comune.
“Avere investito su un assessorato alle Relazioni internazionali e comunitarie – ha concluso il sindaco – oltre che su professionalità presenti nei diversi Servizi dell’ente e sulla Fondazione E35, ci riconsegna questo primo risultato qualificante sul piano delle idee, degli investimenti e dell’attrazione di risorse cospicue, che si assommano agli investimenti pubblici e pubblico-privati presentati di recente nel Bilancio 2016, e a quel massiccio volume di investimenti, stimato complessivamente in 300 milioni di euro, sbloccati per opere di grande rilievo pubblico per la nostra città, ormai concluse come il Core, in appalto o in progettazione come la tangenziale Nord e il Mire”.
“Assistiamo a un risveglio delle politiche europee per le città e i territori, che riteniamo estremamente positivo e valutiamo quale opportunità da non lasciarsi sfuggire – ha sottolineato l’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia – Oltre ai progetti che hanno già ottenuto finanziamento e che ci danno voce concreta nell’agenda urbana europea, sono state candidate e sono in fase di valutazione altre 25 proposte e abbiamo in cantiere la partecipazione a cinque nuovi bandi europei nei prossimi tre mesi. Nei giorni scorsi, inoltre, abbiamo presentato un progetto su una nuova linea di finanziamento della Commissione europea: quella delle Urban Innovative Action”.
L’assessore Foracchia ha poi illustrato alcuni esempi di progetti riconosciuti e finanziati in questa tornata (vedere slide) e il ‘Compete In – Internazionalizzazione dei territori: Pmi competitive in regioni globalizzate’, dedicato allo sviluppo delle piccole e medie imprese – una realtà assai presente nel territorio reggiano – recentemente approvato dalla Commissione europea all’interno del programma Interreg Europe.
FINANZIAMENTI E PROGRAMMA PER LA CITTÀ – I progetti accolti e le risorse assegnate in questa prima tranche rientrano in particolare nell’indirizzo strategico di mandato ‘Sviluppo economico: la città internazionale, dell’innovazione e della creatività’.
I progetti nascono e si ricollegano quindi, anche sul piano operativo, all’idea di città che punta a uno sviluppo economico sostenibile, inclusivo e innovativo, con benefici anche per le imprese, promuovendo iniziative e progetti già avviati in occasione di Expo 2015. Per lo sviluppo della città si intende puntare sulla capacità di attrarre, trattenere e far crescere talenti creativi, mantenendo fra l’altro un adeguato livello dei servizi pubblici.
FARE NETWORK – La strategia delle relazioni e del fundraising internazionale affonda le proprie radici nelle relazioni pluridecennali maturate dal Comune in ambito europeo e internazionale, grazie ai rapporti di gemellaggio, al network di città di piccole e medie dimensioni Eurotowns (di cui Reggio Emilia è stata eletta vicepresidente da gennaio 2016), alla partecipazione in Alda, una rete dedicata alla democrazia locale e alla partecipazione, e al ruolo chiave di Reggio Emilia all’interno del network Intercultural Cities promosso dal Consiglio d’Europa.
SVILUPPO DELLE IMPRESE: ESEMPIO DI VANTAGGIO PER IL TERRITORIO – Una presenza che, tra poche settimane, vedrà Reggio Emilia sede del seminario di avvio del progetto ‘Compete In – Internazionalizzazione dei territori: Pmi competitive in regioni globalizzate’, dedicato alle Piccole e medie imprese, recentemente approvato dalla Commissione europea all’interno del programma Interreg Europe.
Il Comune di Reggio Emilia è stato uno dei 18 capofila selezionati in ambito europeo, un importante riconoscimento ottenuto dal progetto presentato in partnership con Ervet, società in house della Regione Emilia-Romagna per la Valorizzazione del territorio, Municipalità di Gavle (Svezia), Distretto metropolitano di Wakefield (Gran Bretagna), le regioni dell’Alta Slesia e della Wielkopolska (Polonia) e l’istituto per le imprese e la competitività di Valencia (Spagna).
Il progetto – che ha un valore complessivo di 1,8 milioni di euro – mette in valore le relazioni istituzionali storiche del Comune nel processo di internazionalizzazione del tessuto economico e quindi dello sviluppo delle imprese.
Le ricadute a Reggio Emilia consistono nel sostenere politiche di Internazionalizzazione del territorio e delle sue Competenze distintive, a sostegno dello sviluppo economico attraverso la collaborazione tra diversi soggetti: lo stesso Comune di Reggio Emilia, la Fondazione E35, le Associazioni di categoria, i Centri di ricerca, la Camera di commercio. Il progetto, della durata di cinque anni, prevede in dettaglio la definizione del Piano di azione locale per l’accrescimento della competitività internazionale delle imprese e l’attuazione dello stesso Piano, con monitoraggio dei risultati. La partecipazione al progetto di Ervet attiva nell’attuazione delle politiche di sviluppo economico regionali, permette una forte collaborazione tra il livello locale e il livello regionale, favorendo inoltre l’attuazione sui territori delle priorità delineate nel Por Fesr (Programma operativo regionale – Fondo europeo di sviluppo regionale) per la competitività delle Piccole e medie imprese.