Oltre 200 metalmeccanici modenesi partecipano mercoledì prossimo 1° giugno ai Diretti e Attivi unitari di Fim-Fiom-Uil in preparazione dello sciopero regionale del 10 giugno con manifestazione a Bologna. L’iniziativa unitaria è prevista presso il salone Corassori della Cgil di Modena (piazza Cittadella 36) dalle ore 9 alle 14.
La relazione introduttiva alle ore 9.30 è di Cesare Pizzolla segretario Fiom/Cgil Modena, a seguire il dibattito alla presenza dei segretari di Cgil-Cisl-Uil Modena. Le conclusioni sono affidate a Giorgio Uriti della Fim/Cisl Emilia Centrale.
In preparazione dello sciopero nazionale Fim-Fiom-Uilm di 8 ore il 10 giugno, è stato proclamato il blocco di straordinario e flessibilità per i sabato 28 maggio e 11 giugno, e un pacchetto di ulteriori 4 ore di sciopero con articolazioni territoriali.
A Modena si è già tenuto il 26 maggio il primo sciopero territoriale, quello del polo industriale di via Emilia Ovest, e a seguire nei prossimi giorni ne sono previsti altri. Sono infatti in programma scioperi e presidi proclamati dalle Rsu:
- martedì 31 maggio sciopero polo metalmeccanico Torrazzi a Modena con presidio davanti alla Annovi & Reverberi dalle ore 10.30-12;
- martedì 31 maggio sciopero del polo metalmeccanico di Castelfranco Emilia con presidio sulla via Emilia all’altezza della OMG (ore 9-11);
- martedì 31 maggio sciopero aziende metalmeccaniche Bassa modenese con presidio davanti alla Titan di Finale Emilia (ore 9-12);
- lunedì 6 giugno sciopero polo metalmeccanico di Carpi dove è previsto un corteo in partenza alle ore 10 dalla mensa Archimede di Limidi di Soliera sino alla Emmegi, azienda del presidente di Confindustria Modena, dove si terrà un comizio di Fim-Fiom-Uilm intorno alle ore 11;
- lunedì 6 giugno sciopero polo metalmeccanico Sassuolo-Formigine-Fiorano-Maranello con presidio presso la Motovario di Formigine ore 9.30-12
Altri scioperi con presidi sono in programma per la prossima settimana.L’Attivo e gli scioperi unitari delle tute blu modenesi si collocano nell’ambito della mobilitazione lanciata unitariamente a livello nazionale da Fim-Fiom-Uilm dopo – si legge nella nota “l’ennesimo stallo delle trattative per l’intransigenza di Federmeccanica e Assistal a non trattare sulla piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto nazionale di settore.
Dopo 6 mesi di trattativa, Federmeccanica è ferma di fatto sullo schema proposto lo scorso 22 dicembre, secondo cui il Ccnl non riconosce più alcun aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria, e addirittura si penalizza chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro.
L’unica disponibilità, dopo tutto questo tempo, è la semplice riedizione e applicazione dello stesso schema, ovvero un Ccnl a valere per una quota di lavoratori inferiore al 5% della categoria.
Si sta mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale – fondato su due livelli contrattuali – e il ruolo del Contratto nazionale quale strumento solidaristico e unificante delle condizioni dei lavoratori” – concludono Fim-Fiom-Uilm.