Un intervento straordinario di derattizzazione dopo l’ispezione dell’Ausl di Modena, una revisione al ribasso dei costi delle telefonate, il puntuale svolgimento dell’attività ordinaria da parte dei magistrati di sorveglianza supplenti: l’Ufficio della Garante delle persone private della libertà personale dell’Emilia-Romagna si è recato nei giorni scorsi in visita alla Casa di reclusione di Castelfranco Emilia per effettuare colloqui con la popolazione detenuta e internata, e ha potuto verificare la risposta positiva da parte della direzione dell’istituto ad una serie di criticità emerse negli ultimi mesi.
Come riferisce la Garante Desi Bruno, “alla luce delle risultanze dell’ispezione dell’Ausl Modena presso la Casa di reclusione di Castelfranco Emilia, che avevano riscontrato profili di inadeguatezza delle condizioni igienico-sanitarie della struttura, con particolare riguardo all’area sanitaria, è stato effettuato un intervento straordinario che ha consentito l’eliminazione della criticità- spiega la figura di garanzia dell’Assemblea legislativa-. Altro dato positivo ha riguardato l’intervento della Direzione dell’istituto che ha riscontrato positivamente la segnalazione relativa agli elevati costi delle telefonate, che erano raddoppiati a seguito dell’entrata in funzione del nuovo sistema con tessera telefonica per effettuare le chiamate ai familiari, rivedendoli al ribasso”. Per quanto riguarda i rapporti con la Magistratura di sorveglianza, “pur nella perdurante vacanza del magistrato che ha la titolarità della funzione- segnala Bruno-, i magistrati di sorveglianza supplenti hanno assicurato nel periodo con puntualità lo svolgimento dell’attività ordinaria di esame delle istanze presentate dagli internati e dai detenuti”.
Allo stesso tempo però, riporta la Garante, “dalla testimonianza diretta della popolazione internata pare che sia tangibile l’aumento delle persone portatrici di disagio psichico, comportando, talvolta, problemi legati alla convivenza”. A Castelfranco al momento sono presenti 78 internati, di cui 16 in licenza, e 9 detenuti in custodia attenuata.
Inoltre permangono le note criticità strutturali relative alla casa di lavoro, avverte la Garante: anche nelle scorse settimane la figura di garanzia dell’Assemblea Legislativa è tornata nuovamente a segnalarle a tutti gli attori istituzionali coinvolti, “auspicando un intervento risolutivo, anche per quanto concerne l’uso razionale delle risorse disponibili- conclude-, in particolare per il totale abbandono in cui versano da anni officine e attrezzature, per l’assenza di attività lavorative e per il sotto-utilizzo di ettari di terreno coltivabile, nonché dell’azienda agricola e dell’area pedagogica”.