Il tanto discusso bonus degli 80 euro continua fare parlare di sé. Un problema che si sta manifestando agli uffici del Caf Cgil di Modena, è quello che interessa i lavoratori cosiddetti incapienti, ovvero lavoratori con bassi redditi, sino a 8.000 euro annui e che non sono tenuti a pagare le imposte.
Questi lavoratori potrebbero infatti essere a rischio restituzione del bonus, pur non sapendo di doverlo restituire.
La situazione tipo è, ad esempio, quella di un lavoratore assunto in corso d’anno che percepisce un reddito di 5.000 euro, riceve il bonus in busta paga rapportato ai mesi di lavoro. Il bonus però per legge non può essere percepito da coloro che risultano essere incapienti.
Questi lavoratori devono perciò presentare la dichiarazione dei redditi per restituire le somme indebitamente percepite.
Il rischio che si prospetta per questi contribuenti – a parte la palese ingiustizia di togliere il beneficio alle fasce sociali più disagiate – è che non siano al corrente della dovuta restituzione.
Chi ha infatti questi redditi bassi, normalmente non è tenuto alla dichiarazione dei redditi, e quindi non restituisce neppure il bonus. Però, in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, il cittadino si potrebbe trovare a dover restituire il bonus, maggiorato delle sanzioni e degli interessi.
E’ quindi importate che i lavoratori percettori di bassi redditi si rivolgano per un controllo della propria posizione al Caf Cgil, senza dare nulla per scontato.
Ricordiamo che hanno diritto al bonus di 80 euro i redditi compresi tra gli 8.000 e i 26.000 euro lordi annui. E’ quindi tenuto alla restituzione anche il contribuente che supera la soglia massima sommando i redditi posseduti nel corso dell’anno, derivanti ad esempio da una casa in affitto, un secondo lavoro, dal possesso di case e terreni, ecc…