Non solo teatro, danza, musica e cinema: nell’estate di Reggio Emilia anche la poesia è di casa. Per il terzo anno consecutivo torna nel cortile della biblioteca Panizzi la rassegna “Vola alta parola. Incontri poetici”, promossa dal Comune di Reggio Emilia, a cura di Guido Monti, poeta e critico letterario, in collaborazione con Iren, Coop Alleanza 3.0, Coopselios, Credito Cooperativo Reggiano e il contributo della Fondazione Manodori. Una cornice affascinante per quattro appuntamenti di spicco nei venerdì sera di luglio alle ore 21.30 all’interno del cartellone di “Restate”, consolidato programma di attività ed eventi dedicati a chi resta in città, promosso dal Comune di Reggio Emilia. L’ingresso è libero e limitato ai posti disponibili.
Nei primi quattro venerdì di luglio (ore 21.30) il cortile della biblioteca diventa luogo di incontro per alcuni tra i grandi autori stranieri e italiani. Quest’anno infatti la rassegna, ospita due affermati esponenti della parola poetica europea: l’inglese Simon Armitage e il polacco Ryszard Krynicki, oltre agli italiani Gian Mario Villalta, Nino De Vita, Maurizio Cucchi e Mariangela Gualtieri.
È proprio il poeta britannico ad aprire la rassegna venerdì 1° luglio dialogando con Massimo Bocchiola, poeta e suo traduttore per la casa editrice Guanda. Inglese del West Yorkshire, 53 anni, ex guardia di detenuti in libertà vigilata, Armitage è considerato uno dei più grandi poeti europei contemporanei: è una figura insolita, fuori dagli schemi, amante della musica rock (è il leader del gruppo rock Scaremongers, con cui ha realizzato due cd e alcuni videoclip). Al suo attivo anche l’insegnamento di scrittura creativa in università britanniche e statunitensi, la nomina nel 2015 di Professor of Poetry ad Oxford, riscritture e adattamenti per televisione, radio e teatro di testi antichi e moderni, oltre a copioni originali di successo.
Il secondo appuntamento (8 luglio) vede protagonisti Gian Mario Villalta, direttore artistico di Pordenonelegge dal 2003 e il poeta Nino De Vita presentati da Roberto Galaverni, collaboratore alle pagine culturali del Corriere della Sera e dei programmi di RadioTre Rai e della Radio Svizzera Italiana Insegnante di liceo dal 1984, Villalta ha pubblicato libri di poesia in dialetto veneto periferico e in italiano. Numerosi gli studi e gli interventi critici su rivista e in volume. Nel 2007 ha redatto l’aggiornamento della voce Poesia per l’Enciclopedia Italiana Treccani e ha contribuito con due saggi al terzo volume dell’Atlante della Letteratura Italiana (Einaudi, 2013). Il suo primo libro di narrativa, Un dolore riconoscente, è uscito con Transeuropa nel 2000. Poi sono venuti i romanzi Tuo figlio (Mondadori, 2004), Vita della mia vita (Mondadori, 2006), Alla fine di un’infanzia felice (Mondadori, 2013), Satyricon 2.0 (Mondadori, 2014).
Nel 1996, per l’opera poetica, a Nino De Vita è stato assegnato il premio “Alberto Moravia”; nel 2009, il premio “Tarquinia – Cardarelli” e nel 2012 il Premio “Ignazio Buttitta”.
Il 15 luglio è la volta di un incontro corale: le poesie di Maurizio Cucchi e Ryszard Krynicki vengono introdotte e commentate da Alberto Bertoni, autore di poesie e docente di Letteratura italiana contemporanea e di Prosa e generi narrativi del Novecento all’università di Bologna, e da Francesca Fornari, insegnante di Letteratura e lingua polacca all’università Ca’ Foscari di Venezia, autrice e traduttrice.
Per anni consulente editoriale, critico letterario e traduttore, già direttore del mensile Poesia, Cucchi attualmente collabora alle pagine culturali de La Stampa e l’Avvenire.
Poeta della generazione 1968, detta anche Nuova Ondata (Nowa Fala), precursore dell’editoria indipendente, Krynicki – nato a Sankt Valentin (Austria) il 24 giugno del 1943 nel lager austriaco di Winberg ma da anni residente a Cracovia – ha pubblicato alcuni libri in forma di samizdat. Negli anni ’70 e ’80 ha partecipato al movimento di opposizione democratica, nel 1975 la pubblicazione delle sue opere è stata vietata dal regime, e da allora ha pubblicato nell’ambito del circuito editoriale clandestino o nelle case editrici dell’emigrazione. Cofondatore della casa editrice indipendente Wydawnictwo a5 (1988), dal 1991 cura la collana di poesia “Biblioteka Poetycka Wydawnictwa a5”. Ha pubblicato decine di volumi di poesia, è traduttore di poeti di lingua tedesca, sta preparando un’antologia personale di poesia tedesca contemporanea. Ha ricevuto numerosi premi letterari, tra cui il premio indipendente Nagroda Poetów (Premio dei poeti, 1975), il premio internazionale Kościelski (1976), il premio Friedrich Gundolf (2000), il premio Festival Internazionale di Poesia Civile Città di Vercelli (2012), e il Premio Letterario Internazionale Zbigniew Herbert (2015).
Il 22 luglio infine Roberto Galaverni chiude la rassegna insieme ad una delle più amate poetesse italiane: Mariangela Gualtieri, fondatrice insieme al regista Cesare Ronconi del teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio la Gualtieri ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo. Fra i testi pubblicati Antenata (Crocetti, 1992), Fuoco Centrale (Einaudi, 2003), Senza polvere senza peso (Einaudi, 2006), Sermone ai cuccioli della mia specie (L’arboreto, 2006), Paesaggio con fratello rotto (libro e DVD, Sossella Editore, 2007), Bestia di gioia (Einaudi, 2010), Caino (Einaudi, 2011), Sermone ai cuccioli della mia specie con CD audio (Valdoca edizioni, 2012), A Seneghe. Mariangela Gualtieri/Guido Guidi (Perda Sonadora Imprentas, 2012), Le giovani parole (Einaudi, 2015).
Per informazioni: 0522 456084, www.bibliotecapanizzi.it