I Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola e quelli della Stazione di Porretta Terme hanno avviato le indagini per risalire agli autori che ieri mattina hanno tentato di truffare ben cinque anziani che si trovano in casa.
A Imola, un 75enne residente in via Calunga Buore, ha messo in fuga un malfattore che gli si era presentato alla porta spacciandosi per un “agente in borghese” incaricato di controllare i documenti. Il truffatore, vestito con un paio di pantaloni scuri, una camicia azzurra, sulla quale aveva appeso una sorta di placca in metallo e con in mano un berretto da divisa, ha tentato di farsi strada mettendo in campo i soliti artifizi e raggiri, ma l’anziano non si è lasciato intimorire e, invece di lasciarlo entrare, lo ha invitato ad attendere sul pianerottolo ammonendolo: “Un attimo che chiamo i Carabinieri”. Così, mentre l’anziano era al telefono con la Centrale Operativa del 112 di Imola per verificare l’autenticità del controllo, il malvivente è salito a bordo di una Fiat Punto grigia che aveva parcheggiato nelle vicinanze e si è allontanato velocemente in direzione di Castel Bolognese.
A Porretta Terme, invece, quattro anziane di 63, 64, 73 e 90 anni che vivono separatamente nelle vicinanze del centro, hanno ricevuto la telefonata di un certo “Avvocato G……” che le informava di aver assunto la difesa legale dei rispettivi figli che erano stati fermati dai Carabinieri a seguito di un incidente stradale che avevano provocato nei confronti di altri automobilisti. L’avvocato, inoltre, che parlava unitamente al sottofondo di una sirena acustica, evidentemente utilizzata per rendere ancora più credibile il fantomatico “Fermo di Polizia Giudiziaria”, proseguiva chiedendo 4.500 euro in contanti o in oggetti in oro, equivalenti allo stesso valore, per procedere alla liberazione dei fermati. Impassibili a qualsiasi richiesta, grazie alla campagna di sensibilizzazione dell’Arma contro le truffe agli anziani, le vittime non si sono lasciate intimorire e invece di assecondare il sedicente “Avvocato G……” hanno interrotto la conversazione e dopo aver preso atto che i rispettivi figli stavano bene si sono rivolte ai Carabinieri.