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Omicidio marocchino nel reggiano: accusate due donne

La convivente e l’amica che coabitavano a Modena con la vittima: sarebbero queste due donne originarie del Marocco, ma residenti nel modenese, secondo le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, le responsabili del delitto avvenuto l’11 febbraio scorso di Abdelmounaim Tamri, 32 anni, marocchino, domiciliato a Modena lasciato in maniera sprezzante tra i cassonetti dei rifiuti di via Roma, a San Martino in Rio, un comune della bassa reggiana.

Il movente andrebbe ricercato nel fatto che le due donne, entrambe prostitute, erano continuamente depredate dei proventi del loro lavoro da Tamri.
La convivente della vittima, Fatiha Hamidate, 37 anni, era già stata arrestata alla fine di febbraio per favoreggiamento personale ed era già
in carcere. L’altra donna invece è ricercata.

Tamri, che aveva precedenti per droga, fu trovato con una sciarpa infilata in bocca e presentava segni
di strangolamento. Gli assassini avevano cosparso il volto della vittima di acido prima di scaricarlo davanti ai cassonetti. Nel corso del sopralluogo i carabinieri trovarono vicino alla testa del cadavere anche delle feci che si sono rivelate essere la firma degli assassini in quanto le indagini di laboratorio, eseguite dai Carabinieri del Ris di Parma, hanno consentito di estrarne il profilo genotipico, attribuito ad una delle due donne indagate.

Il Gip del Tribunale di Reggio Emilia Cristina Beretti, accogliendo le richieste del pm Maria Rita Pantani, che ha concordato con le risultanze
investigative dei Carabinieri del Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti delle due donne, ritenute responsabili in concorso tra loro dell’omicidio.

















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