La musica viaggia sempre più in streaming online e per la prima volta le piattaforme audio come Spotify o Apple Music battono quelle video come YouTube. Il sorpasso è certificato negli Stati Uniti dal rapporto della società BuzzAngle Music relativo alla prima metà dell’anno. Ce ne parla Tiziano Motti, eurodeputato della settima legislatura e presidente di Europa dei Diritti: per la prima volta gli americani hanno fruito di musica in streaming più da servizi audio che attraverso quelli video: la società stima che nei primi sei mesi del 2016 sono stati 114 miliardi gli stream audio da siti come Spotify, Apple Music, Tidal e Rhapsody. Numero che è più che raddoppiato in un anno. Invece “solo” 95 miliardi sono stati gli stream video su YouTube, Dailymotion e simili, in aumento di un modesto +23% rispetto al 2015. Complessivamente il canale dello streaming per la musica (audio e video) è aumentato del 58% negli Stati Uniti, dato più che significativo visto che non comprende servizi di radio in streaming, pure molto diffusi, come Pandora. L’unico altro “formato” che è aumentato, del 17,3%, è il vinile, cavalcando la moda del ritorno al “vintage”. Le vendite degli album in generale sono calate, del 14% (vendite digitali -17,7%, vendite fisiche -9,3%, cd -11%).
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