«Nessuno ha escluso nessuno. A livello nazionale la Fiom non riconosce Confimi come associazione datoriale al pari delle altre (Federmeccanica, Legacoop e Confcoop, Confapi…). Pizzolla dovrebbe sapere che la Fiom non ha risposto alla convocazione di Confimi per partecipare alle trattative per il rinnovo: peraltro la Fiom non ha presentato una propria piattaforma».
La Fim Cisl Emilia Centrale replica così alla polemica sollevata dalla Fiom di Modena e Reggio Emilia, che accusano Fim e Uilm di avere sottoscritto a loro insaputa il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici Confimi. «Come abbiamo già detto, i lavoratori potranno esprimersi sull’accordo nelle assemblee che convocheremo nei luoghi di lavoro – dichiara il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – Quanto a “Socrate”, non è vero che alla lunga ridurrà il salario dei nuovi assunti sotto il minimo contrattuale. È uno strumento pensato per ridurre il precariato, rivolto a donne, giovani e ultra 50enni: categorie svantaggiate che saranno assunte con un salario temporaneamente (18 mesi al massimo) più basso. Al termine del periodo queste persone saranno assunte a tempo indeterminato a salario normale;
in caso di mancata assunzione, riceveranno nell’ultima busta tutta la differenza retributiva e l’azienda restituirà quanto risparmiato».
Quanto agli 80 euro rilevati come ‘omissione’ dalla Fiom, la Fim spiega che coprono i costi della commissione che vigilerà sulla corretta applicazione del contratto.
«Anziché polemizzare, invitiamo la Fiom a riconoscere la validità del contratto siglato con Confimi, che – sottolinea il segretario aggiunto della Fim Cisl Emilia Centrale Alessandro Gamba – isola ulteriormente Federmeccanica, ancora chiusa sulle sue posizioni di rinnovo del contratto nazionale metalmeccanici solo per alcuni lavoratori»