Le attività investigative e le ininterrotte ricerche condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Reggio Emilia, sotto il costante coordinamento della Procura reggiana, hanno posto fine alla fuga del 33enne clandestino di nazionalità tunisina W.C. presunto autore del tentato omicidio del 20enne guineano Mamadou Saliou D., il profugo accoltellato domenica sera tra via Turri e Piazzale Europa nei pressi della stazione ferroviaria di Reggio Emilia.
Tutti i militari dell’Arma coinvolti si sono impegnati esprimendo il massimo impegno non solo per la gravità del fatto in sé, che ha creato grande allarme sociale richiamando il nodo sicurezza in zona stazione, ma anche poiché vi erano fondati motivi per ipotizzare che lo stesso clandestino potesse minacciare o ferire altre persone in quanto potenzialmente ancora armato, non essendo stata rinvenuto sul luogo del delitto l’arma utilizzata per accoltellare il profugo, avendo peraltro lo stesso palesato tali intenzioni.
La svolta nella tarda serata di ieri quando il 33enne, inseguito e braccato nell’area del campo volo e delle ex officine reggiane, dove aveva tentato di trovare rifugio, vistosi oramai preclusa ogni possibilità di fuggire alla morsa dei militari, riusciva a raggiungere la vicina stazione ferroviaria e darsi alla fuga. Una fuga a cui i carabinieri reggiani sono riusciti a porre fine ad Ancona dove nella serata di ieri al culmine di mirate attività lo localizzavano in zona stazione ferroviaria all’interno di un esercizio commerciale dove veniva bloccato. L’uomo è stato sottoposto fermo di indiziato di delitto della polizia giudiziaria ed al termine delle formalità di rito, in attesa di convalida, è stato ristretto presso la casa circondariale di Ancona.
Il grave episodio di sangue si ricorda è avvento domenica 7 agosto intorno alle ore 20,30 nella zona compresa tra via Turri e Piazzale Europa collegate da un sottopasso pedonale, quindi nei pressi della stazione ferroviaria. Alla base del grave fatto di cronaca futili motivi: vittima e presunto aggressore si sarebbero scontrati accidentalmente in bicicletta. Da qui l’assurda reazione del 33enne che dopo un diverbio è passato ai fatti colpendo con un arma bianca al torace il profugo per poi darsi alla fuga. La vittima, a causa delle ferite riportate veniva trasportato in pericolo di vita al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dove operato d’urgenza per le gravi ferite riportate di cui una con interessamento del muscolo cardiaco veniva ricoverato in terapia intensiva con prognosi riservata. Le immediate indagini consentivano ai carabinieri di indirizzare le attenzioni investigative nei confronti dell’odierno indagato e, anche grazie a mirate attività tecniche, si riusciva a localizzarlo nella vasta area ricompresa tra il campo volo e l’ex reggiane, da dove si dava poi alla fuga che terminava per l’appunto ad Ancona dove localizzato dai Carabinieri reggiani veniva arrestato.
Il presunto autore del tentato omicidio è una vecchia conoscenza anche dei carabinieri reggiani: si tratta di un clandestino in Italia da almeno il 2006 gravato da variegati precedenti relativi a reati concernenti il soggiorno, gli stupefacenti e contro la persona. L’ultimo arresto per stupefacenti operato a Reggio Emilia lo scorso mese di aprile aveva visto il Tribunale reggiano sottoporlo alla misura cautelare del divieto di dimora in città, misura che evidentemente ha violato continuando a permanere in città. A suo carico è inoltre pendente un provvedimento di espulsione emesso dalla locale Questura.
La vittima con permesso di soggiorno a seguito di richiesta asilo, è giunto in Italia nello scorso mese di febbraio sbarcando in Sicilia. A Marzo è stato trasferito al centro regionale accoglienza profughi del capoluogo felsineo e alla fine dello stesso mese è stato trasferito nel capoluogo reggiano presso la Dimora d’Abramo. A Luglio ha ottenuto il permesso di soggiorno a seguito di richiesta di asilo.