Unioncamere Emilia-Romagna ha elaborato i dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio. Le imprese registrate in regione sono risultate 462.012 a fine giugno, 1.860 in più (+0,4 per cento) rispetto a fine marzo. L’incremento è più ampio di quello riferito allo stesso trimestre dello scorso anno, ma resta comunque relativamente limitato, nonostante risulti il più ampio dal 2013. L’andamento della consistenza delle imprese registrate regionali si conferma lievemente peggiore rispetto a quello nazionale che nel trimestre ha segnato una incremento più ampio (+0,5 per cento). Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le iscrizioni (6.668) sono leggermente diminuite, le cessazioni (4.855) si sono ridotte in misura lievemente più consistente, ma entrambi i dati sono prossimi ai minimi dell’ultimo decennio.
Il dato delle imprese attive rende l’effettiva capacità della base imprenditoriale in Emilia-Romagna. A fine giugno, le imprese attive erano 409.792, 1.888 in più (+0,5 per cento) rispetto al trimestre precedente. L’incremento congiunturale rilevato è ancora relativamente limitato, non va oltre la soglia delle 2.000 imprese, ma è l’aumento più sostanzioso rilevato dal 2013.
I settori di attività economica che più hanno concorso a determinare la crescita delle imprese sono l’insieme del commercio (+469 unità, +0,5 per cento) e i servizi di alloggio e ristorazione (+399 unità, +1,4 per cento). Si segnala anche un aumento, contenuto, delle imprese attive delle costruzioni (+189 unità, +0,3 per cento), settore in lenta ripresa. Gli effetti della crisi risultano ancora evidenti nella lievissima crescita (+0,1 per cento) delle imprese della manifattura e nel leggero calo di quelle del trasporto e magazzinaggio.
Forma giuridica. La contenuta espansione della base imprenditoriale è derivata, in primo luogo, da un più consistente aumento delle ditte individuali (1.143 unità, +0,5 per cento), ritornato sui livelli del 2012, e quindi dalla più rapida crescita delle società di capitale (843 unità, +1,0 per cento), analogo a quella dello stesso trimestre dello scorso anno e superiore rispetto allo stesso trimestre dei precedenti sette anni. La forte attrattività della nuova normativa delle società a responsabilità limitata motiva altresì una flessione delle società di persone (-151 unità, -0,2 per cento), che appare ampia tenuto conto della stagionalità favorevole e senza precedenti, fatta eccezione per il secondo trimestre del 2008 e dello scorso anno.
Il commento.
Gli effetti del ciclo economico si manifestano con ritardo sulla demografia delle imprese. La fine della recessione appare dalla riduzione della mortalità. La lenta ripresa in corso, sostiene una modesta tendenza positiva. Il segnale positivo più interessante che emerge dai dati del trimestre pare essere la crescita delle ditte individuali. Ma per un sostanziale aumento della natalità sarà necessaria un’ampia e duratura ripresa.