Vale 230milioni di euro l’esportazione dell’agroalimentare modenese verso la Germania che con il 20% risulta il primo paese importatore dei prodotti della provincia, seguita dalla Francia con 183milioni (15%) e dagli Stati Uniti che, con 115milioni, si classificano primi dei paesi extraeuropei sulla base dei dati del Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio di Modena. Lo rende noto Coldiretti Modena in occasione vertice intergovernativo Italia – Germania tenutosi oggi a Maranello con la cancelleria tedesca Angela Merkel e il premier Matteo Renzi.
Le esportazioni dei prodotti agroalimentari modenesi, ricorda Coldiretti Modena, hanno fatto registrare complessivamente nel primo trimestre del 2016 un +2,0% rispetto allo stesso periodo del 2015 continuando la serie positiva che ha permesso all’agroalimentare di registrare, a partire dal 2009, una crescita del 57,9% la performance migliore di tutti i settori produttivi modenesi che si fermano complessivamente al 39,7%. Le voci più importanti dell’export modenese – informa la Coldiretti modenese – sono la carne, le bevande, i prodotti da forno e farinacei, i prodotti lattiero caseari, frutta e ortaggi lavorati e conservati.
Con i prodotti originali – denuncia Coldiretti Modena – sono però aumentate sui mercati esteri anche le imitazioni con l’agropirateria internazionale che fattura sul falso Made in Italy a tavola 60 miliardi di euro nel mondo, quasi il doppio dei prodotti originali, utilizzando immagini e colori che richiamano il nostro Paese senza tuttavia avere nulla a che fare con la realtà produttiva italiana. In testa alla classifica dei prodotti più taroccati – rileva Coldiretti – ci sono i formaggi a partire dal Parmigiano Reggiano, ma anche il Provolone, il Gorgonzola, il Pecorino Romano, l’Asiago o la Fontina. Poi ci sono i nostri salumi più prestigiosi dal Parma al San Daniele, ma anche l’Aceto Balsamico di Modena, gli extravergine di oliva, le conserve e gli ortofrutticoli. E anche nella rigida Germania non è difficile imbattersi nei Semisecco, Consecco e White Secco, fantasiose imitazioni del nostro Prosecco.
Con il mercato estero diventato fondamentale per l’agroalimentare nazionale – conclude Coldiretti – è improrogabile il potenziamento delle azioni di vigilanza, tutela e valorizzazione del vero Made in Italy all’estero negli scaffali dei supermercati e sulle tavole dei ristoranti.