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Femminicidi. L’assessore regionale alle Pari opportunità Petitti: “Ancora un assassinio, questa volta a Parma. La lotta contro la violenza di genere è in testa alle nostre priorità”

“E’ un orribile bollettino di guerra che non possiamo più tollerare”.
Così l’assessore regionale con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, commenta l’ultimo caso di femminicidio, costato la vita a Elisa Pavarani, 39enne di Parma.
“Ancora una volta l’assassino è l’uomo che afferma di amare la vittima. L’ex che non si arrende all’idea che una storia d’amore possa finire e, soprattutto, che la donna non sia di sua proprietà e che possa continuare a vivere la propria vita lasciandolo alle spalle”.
Da inizio anno in Emilia Romagna sono stati compiuti già sei femminicidi e ne sono stati tentati quattro.
“Per la Regione la lotta alla violenza di genere è in testa alle nostre priorità. Abbiamo messo in campo diverse iniziative, a partire dal primo piano antiviolenza, e abbiamo stanziato fondi considerevoli” spiega ancora Emma Petitti.
“Nel giro di qualche giorno- commenta l’assessore-sarà pubblicato il bando da un milione di euro destinato a enti locali, associazioni di promozione sociale e volontariato. Giovedì scorso invece ho partecipato alla prima riunione della Cabina di regia interistituzionale per l’attuazione del Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Durante l’incontro, il ministro alle Pari opportunità, Maria Elena Boschi, ha assicurato che entro ottobre saranno sbloccati i fondi nazionali destinati alle attività dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio. Dei 19 milioni di euro totali, alla Regione Emilia-Romagna saranno riservati 1,3 milioni. Quello di Elisa è, purtroppo, solo l’ultimo caso, non possiamo perdere altro tempo”.
Il piano messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna non si limita a fornire la necessaria protezione alle donne che subiscono violenza ma punta a instaurare una cultura del rispetto, attraverso una campagna di informazione e sensibilizzazione da avviare già nelle scuole.
“E’ indispendabile comprendere- conclude l’assessore Petitti- che non si uccide per amore. Un brutale assassinio non può e non deve essere giustificato dall’interruzione di un rapporto sentimentale. L’amore è una delle più alte espressioni della vita, non è morte”.

















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