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Forte disagio nell’Ospedalità Privata dovuto al protrarsi dei blocchi nella libertà di scelta e di movimento dei pazienti sul territorio nazionale

Ieri una delegazione dell’ospedalità privata della Provincia di Bologna ha incontrato il Presidente della Conferenza Sociale e Sanitaria Metropolitana di Bologna, nonché Assessore, Rizzo Nervo, autorevole esponente delle autorità sanitarie della realtà metropolitana bolognese. Motivo dell’incontro la contrarietà e le fortissime preoccupazioni dell’imprenditoria della città e della provincia bolognese contro il preannunciato blocco dell’afflusso di pazienti nella nostra regione provenienti da altre regioni italiane.
La rappresentanza dell’AIOP ha illustrato al Presidente della CSST Metropolitana la grave situazione che si sta profilando e concretizzando ormai in modo irreparabile. Su pressione delle altre regioni italiane la Regione Emilia Romagna ha diramato un blocco generalizzato del flusso di pazienti verso la sanità privata della nostra regione, prontamente raccolto da alcune AUSL tra cui quella di Bologna.
Vista la grave incertezza sulla sorte delle prestazioni verso altri cittadini che come noto costituiscono una porzione rilevante della propria attività, le strutture ospedaliere private hanno già cominciato a programmare la graduale sospensione dell’esecuzione di prestazioni di ricovero e ambulatoriali in mobilità attiva.
Come è noto la provincia di Bologna è un territorio particolarmente attrattivo, così come del resto le altre porzioni di territorio regionale, verso le persone bisognose di cure ed in cerca di qualità ed alti livelli assistenziali. Tale destino accomuna in questo ambito l’ospedalità pubblica con quella privata, vuoi per tradizione, vuoi per naturale inclinazione delle proprie imprese all’innovazione ed alla eccellenza. Ora tutto questo rischia di essere messo in discussione avviando il settore alla crisi ed al blocco parziale dell’attività.
Sono in pericolo investimenti, posti di lavoro e rinnovi dei contratti del proprio personale, tutti fattori incompatibili con il blocco decretato dalla nostra regione. Pare siano accolte, sulla base di un passaggio equivoco e ambiguo della finanziaria di quest’anno, le richieste delle regioni di partenza come se si trattasse di un fenomeno da bloccare “per decreto” e non, invece, una materia da trattare con delicatezza, come tutto quanto attiene alla sfera di libertà e di scelta garantiti dalla Costituzione.
L’AIOP di recente ha fatto presente la situazione alla Presidenza della Regione ed all’Assessore alla Sanità, che hanno promesso di occuparsene in una prossima riunione della Conferenza Stato Regioni (una prima occasione utile dovrebbe essere il 15 settembre prossimo), ma hanno ribadito che, anche a loro avviso, si andrà verso un blocco che le altre regioni richiedono da tempo e probabilmente otterranno.
La stessa AIOP ha ribadito loro, così come oggi a Rizzo Nervo, che sono in gioco non solo interessi economici, ma anche l’eccellenza di un sistema che ha, sì, permesso di attrarre un gran numero di cittadini alla ricerca di qualità e servizi, ma che ha anche alimentato nella nostra regione un indotto di possibilità occupazionali, di professionalità, di imprese collaterali (biomedicali, farmaceutica, servizi generali, ricettività) di grande rilevanza e che ora è destinato a contrarsi fortemente, se non a spegnersi.
L’AIOP si augura pertanto che tutti gli organi preposti valutino con attenzione sia la portata delle conseguenze che i presupposti, anche giuridici, della vicenda, troppo spesso dati per scontati. Sottolinea la completa disponibilità a trovare soluzioni in uno spirito di confronto con la Regione quale metodo sempre seguito per superare le difficoltà.
Parcellizzare la sanità in un Paese unitario, creare delle gabbie di ipotetica autosufficienza ma di certa restrizione della libertà (di scelta e di cura), può funzionare in alcuni campi ma non certo in sanità, dove è in gioco un valore che è poco definire supremo, e dove si rischia di travolgere anni ed anni di crescita, di paziente lavoro, di ricerca e, perché no, di eccellenza, al pari dell’alimentare, della meccanica, della cultura e del turismo, solo per citarne alcuni.

(A.I.O.P. Emilia-Romagna – A.I.O.P. Prov. Bologna)

















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