Remixing Cities 2 – itinerario dedicato alla rigenerazione urbana attraverso la creatività giovanile – che a Reggio Emilia lo scorso fine settimana ha avviato la sua seconda edizione (le prossime tappe, i prossimi due weekend a Mantova e Siena), ha raccolto un importante successo di pubblico e di attori coinvolti: più di 1.500 persone in gran parte giovani ad assistere a eventi diffusi, convegni, workshop, spettacoli, urban live act, sonorizzazioni e performance in luoghi diversi della città; 50 artisti ed esperti di rilevo nazionale, impegnati in una trentina di appuntamenti.
Sono stati tre giorni di idee, mappe e percorsi di rigenerazione urbana e innovazione sociale attraverso la creatività giovanile e i centri indipendenti di produzione culturale, con appuntamenti allo Spazio Gerra, alla Biblioteca delle Arti, all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, alle ex Officine Reggiane, in luoghi pubblici del centro storico.
Al centro della tappa reggiana di Remixing Cities, le esperienze e testimonianze di Street Art e il loro legame – in un mix creativo, appunto – con la rigenerazione urbana nell’area Reggiane e nel quartiere di Santa Croce.
“Il tema della Street Art – dice l’assessore a Educazione e Creatività giovanile Raffaella Curioni – ha avuto in questa edizione particolare importanza, è stato il modo per riqualificare e dare nuovo significato ai luoghi. Non è un caso che abbiamo voluto aprire il cantiere delle ex Officine Reggiane alla città. Quell’area infatti è un vero e proprio museo urbano industriale che noi vogliamo poter rendere visibile a tutti. D’altronde Reggio Emilia ha un’importante storia di arte urbana fatta di interventi artistici sviluppati in autonomia o in collaborazione con l’Amministrazione comunale; per incentivare questa collaborazione, il Comune ha invitato tutti gli artisti di strada interessati a partecipare ad un tavolo della Street Art reggiana per discutere insieme un regolamento (tema che si sta ponendo a livello nazionale), la realizzazione di nuove opere e, più in generale, le questioni che riguardano l’arte urbana”.
La tappa reggiana di Remixing Cities 2 (la prima edizione è stata a Napoli nel 2014) è stata dunque l’occasione per promuovere il dialogo tra realtà diverse, lo scambio di idee ed esperienze, l’innovazione delle pratiche e delle politiche, e l’elaborazione di nuove idee. A partire dalla discussione sulle potenzialità del riuso – temporaneo o permanente – di spazi dismessi a fini culturali e sociali attraverso e per la giovane creatività.
Venerdì 23 l’incontro “City Walls. Prospettive di rigenerazione urbana” in Biblioteca delle Arti ha offerto l’opportunità di riflettere sul potenziale della street art nei processi di riqualificazione di città e quartieri, di riconversione di aree industriali, di realizzazione di percorsi di arte pubblica. Grande interesse hanno suscitato l’esperienza di laboratorio creativo delle ex Officine Reggiane raccontata dall’artista Daniele Castagnetti e la presentazione dello “Street Art Museum”, sostenuto da Stu Reggiane, nascente galleria digitale che raccoglierà tutte le opere realizzate nell’area dagli street artist, tra rigenerazione urbana e memoria del presente.
Remixing Cities 2 è promosso in particolare da Gai – Associazione circuito giovani artisti italiani e dai Comuni di Reggio Emilia, Mantova e Siena insieme a Spazio Gerra, Fondazione E-35, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Ordine degli architetti e Società di trasformazione urbana Reggiane spa.
Sabato 24 è stata la volta del convegno “Remixing. Rigenerazione culturale e sociale”, presso l’aula magna dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha riunito una significativa rappresentanza istituzionale in dialogo con le migliori pratiche nazionali. Al centro dell’attenzione, il tema della rigenerazione di luoghi, che va ben oltre il concetto di rifunzionalizzazione di strutture e edifici, favorendo processi sociali e culturali capaci di portare alle città nuove energie. Il convegno ha passato in rassegna diversi percorsi di inclusione sociale e innovazione culturale, immaginando nuovi modelli di rigenerazione di luoghi, spazi, quartieri, capaci di riattualizzare passato, contemporaneo e futuro. Tra le case history presentate, la mostra RESTART_Gli Uffizi a Casal di Principe realizzata in un bene confiscato alla camorra, l’esperienza del centro di produzione artistica Mare Culturale Urbano di Milano, il progetto di tipografia urbana Lino’s & Co e il cantiere collettivo del Teatro Sociale di Gualtieri.
Uno spazio importante all’interno della tre giorni reggiana di Remixing Cities l’hanno avuto gli spettacoli in programma allo Spazio Gerra. Tra i tanti eventi proposti, la performance live di Food Ensemble di venerdì, tra arte della tavola e musica elettronica, in una fusione di suoni, profumi e sapori per un’esperienza multisensoriale. Sabato pomeriggio si sono alternati gli interventi di musica live di giovani band reggiane alle performance di live act street art in collaborazione con l’associazione WhAts e le “Azioni rigeneranti” a cura di Dinamico Festival, performance di circo contemporaneo disseminata lungo viale Allegri e allo Spazio Gerra. Il tutto raccontato dal vivo in diretta radiofonica su K-Rock Radio Station e in live streaming sul circuito nazionale Raduni e Radio Rumore. Gran finale in piazza San Prospero con la musica da film di “Anemic Cinema”, sonorizzazione dal vivo di 10 cortometraggi dell’avanguardia del secolo scorso, realizzate nell’ambito del progetto Soundtracks a cura di Centro Musica del Comune di Modena, AntWork e Giardini di Mirò.
La giornata di domenica 25 invece ha offerto un’occasione più unica che rara per scoprire due luoghi che hanno fatto la storia di Reggio Emilia, con le visite guidate all’interno del cantiere di riqualificazione delle Officine Reggiane, alla scoperta della memoria e del presente dell’area, e dell’edificio dell’ex mangimificio Caffarri in via Gioia. Alla guida dei gruppi che hanno esplorato l’area c’erano Elisabetta Simonini, responsabile comunicazione di STU Reggiane, e l’architetto Annalia Immovilli dello studio Officine Urbane. Grazie alla passeggiata tra i capannoni, i visitatori hanno potuto conoscere il progetto di futuro di un’area che, svuotata e abbandonata, non ha mai smesso di trasformarsi, diventando nel presente officina artistica.
Le Reggiane sono state protagoniste anche del workshop “Scenografia urbana” condotto dall’architetto Andrea Oliva, seminario introduttivo al percorso formativo AntWork per la realizzazione di un percorso temporaneo di visita alle ex officine. Segnaletica, grafica e contenuti realizzati consentiranno al pubblico, durante il periodo di recupero e riqualificazione dell’area, l’accesso sicuro in date e orari prestabiliti.
Remixing Cities 2 è un progetto promosso da Gai – Associazione circuito giovani artisti italiani, Comune di Reggio Emilia, Comune di Mantova, Comune di Siena – Complesso Museale Santa Maria della Scala. In collaborazione con Comune di Ferrara, Comune di Padova, Comune di Ravenna e con Mecenate 90, Fondazione Forum universale delle culture 2013, Fondazione E35 di Reggio Emilia, Ics – Innovazione cultura società, Pantacon impresa sociale per la cultura, Che Fare.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e della Regione Toscana. Inoltre, il sostegno e il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.
Media partner è Raduni – Associazione Operatori radiofonici universitari.
Partner l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, l’Ordine degli architetti di Reggio Emilia – Fondazione Architetti di Reggio Emilia, Società di trasformazione urbana Reggiane spa, Santagnese10, Fondazione Mantova capitale europea dello spettacolo. L’iniziativa è inserita nell’ambito del programma di Mantova 2016 Capitale italiana della Cultura e di #Fattidicultura2016.