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Entro giugno 2017 a Modena ristrutturati oltre 60 alloggi Erp

casa-condominioQuattordici alloggi sono già a disposizione ed entro giugno 2017 saranno complessivamente oltre 60, grazie a un investimento dell’Amministrazione nel recupero di alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) di 1 milione 200 mila euro cui si aggiunge un risparmio sulle ristrutturazioni effettuate di oltre 200 mila euro.

Lo ha annunciato l’assessora alle Politiche abitative del Comune di Modena Anna Maria Vandelli nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 29 settembre rispondendo all’interrogazione del M5s sull’emergenza casa illustrata da Mario Bussetti.

Il consigliere ha chiesto di avere i dati più importanti sulla problematica abitativa, di sapere quali azioni sono state messe in campo dall’Amministrazione e, in relazione alle famiglie coinvolte nello sgombero dell’ex Caserma in via Sant’Eufemia e dallo stabile di via Bonaccorsa, quali soluzioni l’Amministrazione ha prospettato e intrapreso a breve e a lungo termine”.

L’assessora ha informato sul fatto che in via Nonantolana, “dove sono state demolite due palazzine in situazione di degrado e verranno realizzati una trentina di alloggi Erp, oltre ad alloggi Ers (Edilizia residenziale sociale) e convenzionati, in modo da differenziare la composizione sociale del luogo. Nella stessa zona – ha proseguito – abbiamo chiesto alla Fondazione Pii Istituti di Santa Maria Ligure di metterci a disposizione una ventina di appartamenti in fase di ristrutturazione da assegnare attraverso l’Agenzia Casa. Sono inoltre in corso di liquidazione alcuni alloggi di patrimonio Erp obsoleto: non saranno grandi quantità di risorse ma anche queste verranno messe a disposizione per la riqualificazione del patrimonio esistente”. L’assessora ha poi sottolineato l’importanza di rafforzare i rapporti con il privato attraverso l’Agenzia casa, “perché rappresenta l’unico canale che consente di intercettare e utilizzare il patrimonio sfitto dei privati”.

Rispetto alle famiglie coinvolte negli sgomberi, Vandelli ha comunicato che “nel primo momento di emergenza, tutti i nuclei, eccetto uno che ha trovato subito collocazione autonoma, sono stati collocati presso alberghi e residenze. Attualmente – ha proseguito – dei 15 nuclei coinvolti residenti a Modena sono cinque quelli che non hanno ancora trovato una collocazione stabile: per loro si stanno cercando soluzioni e al momento sono ancora ospitati presso la residenza universitaria di via delle Costellazioni. Così come sei nuclei residenti fuori Modena, quattro dei quali hanno rifiutato i progetti proposti e finanziati dai Comuni di residenza coinvolti (per gli altri due sono in corso le progettazioni)”. Dal punto di vista sociale “la situazione è oggi monitorata: nessuna delle persone coinvolte è senza un tetto, le famiglie sono state sostenute e sono stati avviati percorsi di accompagnamento all’autonomia”.

Nella replica, il consigliere Bussetti ha ringraziato per la risposta. “Ho capito le dimensioni progettuali di breve e medio periodo del Comune – ha detto – con le risorse che ha a disposizione. Mi aspettavo anche qualche dato su quante richieste sono pervenute, quante sono state evase e quanti strumenti di sostegno temporaneo sono stati attivati finora”.

















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