Gli esperti di radioterapia e di tumore alla mammella si riuniscono lunedì 3 ottobre al Policlinico di Modena per un seminario (De-intensificazione del trattamento nelle neoplasie infiltranti della mammella in stadio iniziale) organizzato dalla Struttura Complessa di Radioterapia. Il seminario – che vede la partecipazione tra gli altri di Philip Poortmans, Direttore della Radioterapia Oncologica dell’Ospedale di Nijmegen in Olanda e Presidente della Società Europea di Radioterapia Oncologica – uno dei massimi esperti della materia a livello mondiale – vuole fare il punto sulle migliori terapie per la cura del tumore alla mammella. L’appuntamento è nell’Aula Magna del Centro Servizi della Facoltà di Medicina e Chirurgica presso il Policlinico di Modena (via del Pozzo 71), alle 13,30.
“Sono oltre 300 le donne seguite in Radioterapia per neoplasie mammarie infiltranti in stadio iniziale – spiega il dottor Frank Lohr, Direttore della Struttura Complessa di Radioterapia del Policlinico –, quelle che vengono scoperte precocemente, grazie allo screening, di piccole dimensioni e che non hanno interessato altri organi. Queste neoplasie, ad oggi, vengono trattate utilizzando anche cicli di radiazioni di 4-6 settimane in base ai protocolli attuali, con ottimi risultati per quanto riguarda il controllo del tumore e la preservazione della mammella.”. A questo proposito, di grande interesse saranno la lezione magistrale del dottor Poortmans sullo stato dell’arte relativo alla radioterapia nel trattamento del tumore mammario allo stadio iniziale e gli aggiornamenti su altri aspetti clinici della lotta alle neoplasie mammarie – con l’intervento del prof. Stefano Cascinu, Direttore della Struttura Complessa di Oncologia del Policlinico, relativo al loro trattamento sistemico – e con la relazione del prof. Giovanni Tazzioli, Responsabile della Chirurgia Oncologica senologica – che si concentrerà sul trattamento chirurgico del cavo ascellare..
Il seminario sarà anche l’occasione per confrontarsi sullo stato di avanzamento di uno Studio internazionale Multicentrico randomizzato (IRMA trial) che ha come capo fila la Radioterapia del Policlinico di Modena (ex Direttore dottor Filippo Bertoni) e quella dell’Ospedale Bellaria di Bologna (Direttore dottor Giovanni Frezza), che coinvolge una ventina di centri in tutto il mondo e che era stato avviato con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna
“Lo studio – spiega il dottor Bruno Meduri, radioterapista del Policlinico e organizzatore del Convegno – vuole confrontare il protocollo radioterapico standard con una nuova metodica che prevede di irradiare un volume inferiore di tessuto con una distribuzione diversa della dose nel tempo. Questa tecnica potrebbe assicurare, se lo studio risulta positivo, nel sottogruppo di donne con neoplasie mammarie in stadio iniziale, una minore tossicità e permette una durata inferiore del ciclo radioterapico perché consente di condensare tutto in due sedute al giorno per cinque giorni. Una sola settimana di trattamento, quindi, contro le 4-6 settimane previste dai protocolli attuali.” Lo studio è cominciato nel 2005 e sino ad ora ha reclutato in tutto il mondo oltre 2.700 pazienti. “Questo tipo di studi – conclude Prof. Roberto D’Amico titolare della Cattedra di Statistica Medica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e responsabile degli aspetti metodologici dello studio – ha tempi molto lunghi di realizzazione perché per noi è fondamentale osservare gli effetti della terapia anche oltre 5 anni dall’insorgenza della neoplasia, per valutare le recidive e gli effetti collaterali. Lo Studio, quindi, si concluderà verosimilmente nel 2018.”