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#CartaUniversale. Risultato straordinario in Emilia Romagna: oltre 224mila firme consegnate a Montecitorio, quasi un quinto del totale nazionale

Cgil-CartaDirittiLavoroIl 29 settembre la Cgil ha consegnato alla Camera dei Deputati oltre 1 milione 150 mila firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sulla ”Carta dei diritti universali del lavoro”.
La Cgil con la Carta – cioè un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori – si propone di estendere i diritti a chi non ne ha, garantendo diritti e tutele a tutte le persone che lavorano, indipendentemente dal rapporto di lavoro e dal contratto applicato, quindi ai lavoratori subordinati pubblici e privati come anche a tutta la galassia dei lavoratori parasubordinati, veri o finti autonomi, a professionisti e atipici, flessibili, precari, discontinui.
Lo scorso primo luglio la Cgil aveva depositato in Corte di Cassazione più di 1 milione 100 mila firme per ognuno dei tre quesiti referendari – che accompagnano la proposta della “Carta” – concernenti la cancellazione del lavoro accessorio (voucher), il ripristino della responsabilità solidale in tema di appalti e l’obbligo di reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
Dopo un lungo viaggio in tutto il Paese – nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nei mercati – che ha messo in relazione la Cgil con milioni di persone, facendo riscontrare un forte bisogno di discutere dei problemi del lavoro e della necessità di rimettere al centro il tema dei diritti, ora la Cgil si attende che il Parlamento discuta di questa legge, e come ha ribadito il segretario generale Susanna Camusso nel corso della festa per i 110 anni della Cgil in Piazza del Popolo a Roma, il 29 settembre, dopo aver consegnato le firme e aver incontrato la presidente della Camera Laura Boldrini, “in questa discussione noi ci vogliamo stare”.
Ancora una volta, come avvenuto nel caso delle firme sui tre referendum, la Cgil Emilia Romagna ha fornito un contributo sostanziale al risultato finale raggiunto a sostegno della “Carta”; le firme certificate, consegnate a Roma, provenienti da questa regione ammontano infatti a quasi un quinto del totale, ben 224.193 (su 1 milione 150 mila). A queste vanno aggiunte le firme di coloro che, come i migranti, hanno sottoscritto la proposta di legge senza essere in possesso della cittadinanza italiana, per i quali dunque non è stato possibile effettuare la certificazione delle loro firme, così come i tanti giovani, studenti, lavoratori non residenti nei luoghi in cui hanno sottoscritto la Carta, per i quali i comuni di residenza non hanno risposto alla richiesta di certificazione.
Si tratta dunque di un risultato eccezionale, raggiunto dopo una consultazione straordinaria degli iscritti che ha coinvolto in regione oltre 230 mila lavoratori e pensionati in circa 8 mila assemblee nell’arco di due mesi.
Il Comitato direttivo della Cgil Emilia Romagna, riunitosi questa mattina, ai cui lavori ha partecipato Fabrizio Solari della segreteria Cgil nazionale, ha anche approvato un ordine del giorno relativo alla Giornata mondiale sul lavoro dignitoso, che ricorre oggi, e accolto all’unanimità l’ordine del giorno, quanto mai attuale, su “L’impegno della Cgil dell’Emilia Romagna per contrastare la violenza sulle donne” che richiede a tutta l’organizzazione di attivarsi “nelle proprie strutture, sui luoghi di lavoro, nel territorio per confermare e rafforzare il nostro ruolo di soggetto attivo nelle attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”, garantendo la partecipazione alle iniziative e manifestazioni che si organizzeranno a livello nazionale per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

















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