Nuove risorse dalla Regione per interventi di prevenzione e contenimento dei danni in agricoltura causati dalla fauna selvatica. Si tratta di un plafond di 200mila euro stanziati sul bilancio regionale 2016 per finanziare l’acquisto e l’installazione da parte di imprenditori agricoli ed allevatori, compresi i gestori di impianti di acquacoltura, di sistemi e dispositivi di portata e costo limitati per difendere campi coltivati e allevamenti dall’assalto di cinghiali, caprioli, lupi, uccelli predatori ed altre specie sempre più invadenti. È quanto prevede un bando approvato dalla Giunta regionale (la delibera è la n. 1548/2016) che ha fissato come data di scadenza per la presentazione delle domande di aiuto il 25 ottobre prossimo. I contributi, erogati in regime de minimis, coprono il 100% della spesa ammissibile, con un tetto massimo di 2.500 euro per ogni singolo imprenditore, Iva esclusa. La soglia minima di spesa è invece di 200 euro.
Il primo bando nell’agosto scorso.
È la seconda volta nel giro di un paio due mesi che la Giunta regionale adotta un provvedimento di analogo contenuto nella stessa materia. Il bando precedente, che risale agli inizi dell’agosto scorso e resterà aperto fino al 31 ottobre prossimo, ha una dotazione più ricca, circa 1,5 milioni di euro nell’ambito del Psr 2014-2020, e finanzia interventi di prevenzione più consistenti, per importi che vanno da un minimo di 3mila ad un massimo di 30mila euro. “Con il nuovo bando – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli – vogliamo dare una risposta concreta ad una domanda sempre più diffusa di sostegno per la messa in opera di strumenti di difesa delle produzioni meno costosi e che si possono realizzare in modo veloce. Proprio per questo motivo gli interventi godranno di una sorta di corsia preferenziale per quanto riguarda l’iter burocratico: le domande di aiuto potranno essere compilate in carta semplice e inviate ai competenti Servizi territoriali agricoltura, caccia e pesca tramite semplice raccomandata postale oppure attraverso la posta certificata”.
Chi ha diritto ai contributi.
Come per il primo bando possono accedere ai contributi gli agricoltori sia individualmente, sia in forma associata, in possesso dei requisiti di rito (iscrizione alla Camera di commercio e all’Anagrafe regionale delle aziende agricole, partita Iva, ecc.). Dello stesso tipo anche i dispositivi utilizzati per difendere le produzioni dai predatori, con la novità rappresentata in questo caso dall’inserimento delle reti di protezione delle vasche di allevamento dei pesci. Tra gli altri mezzi di difesa previsti figurano recinzioni metalliche, ripari in materiale plastico, protezioni elettriche, strumenti ad emissioni sonore e impiego di cani da guardania contro gli attacchi dei lupi. Escluso dagli aiuti chi ha già presentato domanda sul primo bando e privi di copertura anche gli interventi di difesa di campi coltivati e allevamenti situati all’interno di un Ambito territoriale di caccia (Atc), per danni riferibili a specie cacciabili.
Le formazione della graduatoria.
L’istruttoria delle domande è affidata ai competenti Servizi territoriali agricoltura, caccia e pesca, mentre l’approvazione della graduatoria unica regionale spetta al Servizio attività faunistico venatorie e pesca. Nella formazione della graduatoria i punteggi più elevati sono attribuiti agli interventi contro i danni da specie protetta, seguiti in ordine di precedenza da quelli effettuati all’interno di Parchi, Riserve naturali, oasi di protezione faunistica e siti della Rete Natura 2000. I beneficiari dovranno provvedere all’acquisto dei presidi di prevenzione entro il 31 dicembre prossimo, pena la revoca dell’aiuto.