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Reggio Emilia, legalità e trasparenza: quattro nuovi incontri di formazione rivolti ai dipendenti del Comune

legalita-corsi-formazioneProsegue l’impegno del Comune di Reggio Emilia in tema di contrasto dell’illegalità e delle infiltrazioni criminali nella società locale. A partire dal 21 ottobre e fino al 22 novembre sono in programma quattro nuovi incontri del percorso di formazione,  realizzato in collaborazione con l’associazione Avviso Pubblico e con il sostegno della Regione Emilia Romagna, rivolto ai dipendenti dell’Amministrazione reggiana sulle ultime novità in tema di leggi e procedure per la lotta alla corruzione nelle sue diverse forme.

I temi trattati dal corso – dal titolo Anticorruzione sociale – spaziano dal nuovo codice dei contratti pubblici, all’etica pubblica e alla corruzione, dal recupero dell’evasione e dalla normativa antiriciclaggio al whistleblowing e ai protocolli d’intesa antimafia, per un totale di 75 ore di formazione che si svolgeranno da oggi fino ad autunno inoltrato.

Il percorso formativo rivolto ai dipendenti pubblici non rimarrà chiuso nelle “stanze comunali”, ma si intreccerà con un percorso che coinvolgerà la comunità reggiana  e i suoi principali portatori di interesse – associazioni di categoria, albi professionali, organizzazioni sindacali, dirigenti scolastici e altre istituzioni – in grado di portare un contributo di idee e proposte alle questioni affrontate, per un confronto congiunto sull’argomento.

Per ciascun incontro è previsto il contributo di docenti che riuniscono il meglio delle competenze oggi a disposizione nel nostro paese in questo settore.

 

I nuovi incontri del corso di Anticorruzione sociale sono stati presentati questa mattina in una conferenza stampa cui hanno preso l’assessora a Sicurezza, Cultura della legalità e Città storica del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti, il segretario generale e responsabile anticorruzione del Comune Alberto Bevilacqua, e il responsabile nazionale dipartimento di formazione Avviso Pubblico Francesco Vignola.

“Il progetto formativo dell’anticorruzione sociale – ha detto l’assessora Natalia Maramotti – parte da una specificità, che lo rende fortemente innovativo nel panorama italiano: l’aprirsi anche ad altri soggetti esterni al Comune, coinvolgendo i portatori di interesse nelle diverse tematiche affrontate per dare uno sguardo quanto più ampio possibile. Questo significa anche aumentare il grado di coinvolgimento e partecipazione in questo importante momento formativo, uscendo dalla ritualità burocratica degli adempimenti formali e dando una risposta più concreta ed efficace nella prevenzione dei fenomeni corruttivi”.

“L’Anticorruzione – ha detto il segretario generale Alberto Bevilacqua – non può essere un elemento legato alla sola coscienza personale, ma deve diventare un metodo di lavoro per l’intera amministrazione. Per questo il Comune di Reggio Emilia ha cercato di realizzare un Piano anticorruzione innovativo e molto partecipato con tutto il personale, che si aprisse anche al confronto con l’esterno: fattori fondamentali per uscire dalla cultura dell’adempimento burocratico e per affrontare il tema della prevenzione e del contrasto alla corruzione dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro”.

“La sperimentazione del Comune di Reggio Emilia – ha precisato Francesco Vignola – agisce su due criticità messe in luce da Anac nella prevenzione e contrasto della corruzione. Da una parte, l’agire da soli davanti a fenomeni complessi che riguardano diverse parti della società e davanti ai quali muoversi in solitudine è limitante. Dall’altra, la mancanza di dialogo con le altre istituzioni. Il Piano anticorruzione, e di conseguenza l’attività formativa correlata, agiscono su questi due livelli mettendo in atto un processo senza dubbio più complesso ma che, grazie alla costruzione di spazi di dialogo, è l’unico metodo efficace per affrontare la corruzione”.

 

IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE – Il primo incontro è in programma venerdì 21 ottobre, e verterà sul tema “Protocollo di legalità e appalti tra normativa pubblica e normativa privata”, a cura di  Luca Bertoni, ingegnere e già amministratore pubblico estensore del “Protocollo di Lodi”.

Martedì 25 ottobre si parla invece di “Erogazione di contributi, sovvenzioni, sussidi, vantaggi economici ed assegnazioni di alloggi”. Ad approfondire l’argomento ci sarà Massimo Brunetti dell’Ausl di Modena.

“L’impatto ambientale delle organizzazioni criminali ed il ruolo preventivo degli enti locali” sarà invece il fulcro intorno a cui ruoterà l’incontro di martedì 15 novembre: relatore sarà Antonio Pergolizzi, dell’osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente.

A chiudere il ciclo di incontri, martedì 22 novembre, l’approfondimento su “Il gioco d’azzardo fra ludopatia ed infiltrazioni mafiose. Quale ruolo possibile per enti locali?”. A condurre l’incontro saranno Giulio Marotta, dell’Osservatorio Parlamentare Avviso Pubblico, il senatore Stefano Vaccari e Angela Gregorini, assessore del Comune di Pavia.

Tutti gli incontri si svolgeranno dalle ore 14.30 alle 18.30, nella sala Rossa del Municipio di Reggio Emilia (piazza Prampolini, 1). Alle quattro iniziative prenderanno parte Francesco Vignola, coordinatore nazionale del dipartimento di Formazione di Avviso Pubblico, e l’assessora alla Cultura della legalità del Comune di Reggio Emilia Natalia Maramotti.

Il corso “Anticorruzione sociale” è stato costruito in collaborazione con l’associazione Avviso pubblico, nata nel 1996 con l’intento di collegare e organizzare gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica amministrazione e sui territori da essi governati. Il Comune di Reggio vi aderisce dal 2011.

Durante il percorso verrà messo a punto l’“hub formativo” dell’associazione Avviso pubblico, realizzato in partenariato con il Comune di Reggio Emilia, per creare una piattaforma di strumenti e buone pratiche in ambito didattico. Il capitale di competenze e saperi che pone l’Amministrazione reggiana all’avanguardia sui temi educativi e formativi verrà infatti utilizzato per costruire un’efficace “metodologia” sulla formazione rispetto alla prevenzione della corruzione, delle infiltrazioni mafiose e della diffusione della cultura della legalità e della responsabilità.

















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