Mentre le nomine del personale Ata sono regolarmente avvenute tra la fine di agosto e i primi di settembre con un incremento di organico per Modena di 256 posti, il maggiore in tutta la regione, per quanto riguarda gli insegnanti i dirigenti scolastici stanno ultimando le nomine a tempo determinato per coprire i posti non realmente occupati a causa di aspettative, part-time, assegnazioni provvisorie. Lo ha spiegato l’assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 20 ottobre, all’interrogazione di Francesco Rocco.
Il consigliere di Fas-Sinistra italiana, premettendo che “prima dell’applicazione della riforma della Buona scuola le operazioni di avvio dell’anno scolastico erano ultimate entro il 31 agosto” ha chiesto se “corrisponde al vero che ci sono 450 cattedre vuote e più di mille ore scoperte in tutte le scuole di ogni ordine e grado; se davvero gli studenti stanno subendo una drastica riduzione dell’orario scolastico per carenza di insegnanti e se le operazioni di conferimento delle supplenze annuali sarebbero iniziate solo a fine settembre”.
“Innalzare i livelli di istruzione – ha osservato Cavazza – contrastare le disuguaglianze, prevenire e recuperare l’abbandono e la dispersione, garantire il diritto allo studio e le pari opportunità del successo formativo sono i principi ispiratori della Riforma della buona scuola. È l’applicazione della riforma per l’anno 2016/17 che ha evidenziato delle criticità dovute, in particolare, alle stabilizzazioni del personale e alle tempistiche dei concorsi per i docenti. Ma si trattava dell’avvio di un percorso”.
L’assessore ha quindi spiegato che all’Ufficio scolastico regionale di Modena non risultano particolari segnalazioni di carenze di organico, se non relative al personale di sostegno degli alunni disabili, le cui graduatorie sono esaurite e per i quali si stanno attendendo i posti in deroga che dovrebbero essere autorizzati a giorni dal Ministero. Né sono arrivate all’assessorato segnalazioni relative a riduzioni d’orario nei singoli plessi scolastici dei dieci Istituti comprensivi di Modena, mentre risulta che qualche istituto superiore abbia ridotto l’orario nelle prime settimane come previsto dall’autonomia scolastica che garantisce il monte ore complessivo.
“È vero – ha continuato l’assessore – che le operazioni di assegnazione del personale docente sono avvenute con uno slittamento di 15 giorni, come previsto dalle direttive nazionali (cioè entro il 15 settembre anziché il 31 agosto), per facilitare l’immissione in ruolo dei vincitori di concorso; mentre sono ancora in corso di svolgimento i concorsi per il personale di scuole d’infanzia e primaria a cui ha partecipato un gran numero di concorrenti”. L’altissimo numero di assunzioni “ha probabilmente amplificato problemi che si sono sempre verificati, anche se non in tali proporzioni, legati al fatto che diversi insegnanti dopo l’immissione in ruolo hanno chiesto l’assegnazione vicino alla residenza”.
Trasformata in interpellanza è intervenuto il consigliere Domenico Campana di Per me Modena il quale ha convenuto “che non si tratta di materia di diretta competenza dell’Amministrazione, ma credo e ritengo che su queste situazioni il Comune debba esprimersi più puntualmente facendosi interprete del disagio, mentre una presa di posizione articolata, severa e rigorosa sulla questione non c’è stata”. Elisabetta Scardozzi del M5s ha sottolineato che “la ‘Buona scuola’ del Governo quest’anno non ha funzionato e sta manifestando tutte le sue carenze: al 15 settembre non funzionava e nemmeno oggi. A Modena, inoltre, alla difficoltà di mettere in moto la scuola si sono aggiunte le difficoltà legate alla riorganizzazione degli Istituti comprensivi”.
Per il Pd, Carmelo De Lillo ha ringraziato il personale scolastico “per la disponibilità e collaborazione dimostrata a coprire i gap. La riforma era molto attesa per consentire l’eliminazione del precariato frutto della pessima gestione degli ultimi anni. C’è stata infatti una immissione in ruolo senza precedenti svolta con diverse fasi a seconda delle modalità di accesso”.
Anche per il consigliere Rocco “sarebbe stato bello per la città che il Comune avesse preso una posizione di maggior peso, inviando per esempio una lettera al ministero. Da uomo del Pd, partito che ha appoggiato la Riforma, credo che ci debba essere un minimo di senso di responsabilità se le cose non funzionano, anche se non si tratta di politica dell’Amministrazione”.
In sede di replica, l’assessore Cavazza ha sottolineato “i rapporti assidui e continui intercorsi tra l’assessorato, i dirigenti scolastici e lo stesso Ufficio scolastico regionale di Modena di cui l’assessorato ha registrato l’assunzione di responsabilità e soprattutto l’impegno a risolvere le criticità, al pari di dirigenti scolastici, insegnanti e personale non docente. Il nostro compito – ha concluso – non è fare proclami, ma sollecitare in modo costruttivo e contribuire per quanto possibile alla soluzione dei problemi”.