Il neo dirigente ApI Alessandro Rocchi scrive al Sindaco Pistoni. “I fenomeni di microcriminalità non vanno sottovalutati prima che la situazione si faccia ingestibile”.
Lettera aperta al Signor Sindaco di Sassuolo.
Egregio Signor Sindaco,
quanto accaduto nei giorni scorsi in piazza San Paolo e in via Matteotti— con le “aggressioni” che hanno visto coinvolte una ragazza e una signora— è un ulteriore tassello di una situazione ascrivibile all’ambito generale della micro-criminalità che, come Sindaco, non può e non deve sottovalutare.
È infatti sempre più evidente come la frequenza, il tasso di violenza intrinseca e il numero di persone coinvolte in questi fenomeni — siano esse italiane o straniere — stia creando condizioni di profondo disagio nella popolazione cittadina e di sincera preoccupazione da parte noi cittadini e almeno si spera anche dell’ Amministrazione Comunale che guida dal mese di giugno del 2014.
Le ragioni di questo disagio e di questa preoccupazione sono riconducibili ad alcuni aspetti che sinteticamente mi permetto di richiamare:
1 – i frequenti atti di vandalismo e di violenza gratuita, lo spaccio di sostanze stupefacenti in aree pubbliche quali zona stazione e zona gerani, e pure i fenomeni di “accattonaggio insistente” — questi ultimi non sempre riconducibili a forme di vera povertà essendo, in più delle volte, correlati allo sfruttamento di persone in difficoltà — che danneggiano e infastidiscono anziani, bambini, famiglie e cittadini in genere e che trovano un ambito particolarmente significativo di manifestazione anche nelle aree di parcheggio (siano esse libere o a pagamento);
2 – la percezione di un progressivo diffondersi di un clima di sostanziale impunità generale nella nostra Città, nel quale le minime regole di convivenza civile sembrano venire sempre più ignorate.
Sono consapevole che spesso si addossino, a volte impropriamente e in modo semplicistico, le responsabilità di tutti questi fenomeni agli extra-comunitari e, in particolare, ai profughi e non posso nascondere che la presenza in Città di un numero che non è ancora stato chiarito di profughi rappresenti effettivamente un problema nell’ambito di una più complessiva emergenza nazionale: una questione legata anche al fatto che — a causa di iter procedurali quasi interminabili nell’approvazione di progetti per la loro effettiva integrazione — non si riesca il più delle volte a coinvolgerli in specifiche attività e in “lavori socialmente utili”, inducendoli indirettamente e in qualche modo ad “arrabattarsi”.
A fronte di tutto ciò e nella consapevolezza che lo Stato debba garantire il diritto dei cittadini a vivere tranquilli, ci chiediamo se l’ Amministrazione sassolese “da sola” può riuscire in un’incisiva opera di contrasto in grado di neutralizzare, soprattutto con modalità preventive, l’insorgere della micro-criminalità e delle violenze?
Pertanto, considerando il ruolo istituzionale ci appelliamo al Prefetto di questo territorio così che con i suoi compiti nell’ambito del Comitato della Sicurezza possa impegnarsi e far si che si possa apprezzare sinceramente la sua capacità e sensibilità nel fare fronte, pur con una oggettiva carenza di personale, alle problematiche del Comune di Sassuolo.
Sono a sollecitare una urgente azione che, sotto il Suo coordinamento, fronteggi questi rischi e debelli sul nascere i fenomeni che stanno realmente sempre più preoccupando la comunità locale.
Solo un’azione sinergica potrà, a mio parere, risultare efficace, non vi nascondo che potrebbe risultare particolarmente opportuno prendere in considerazione anche la possibilità di rivolgersi direttamente al Governo per chiedere — attraverso la formalizzazione di un vero e proprio “Patto per la Sicurezza” — più risorse, più investimenti in sorveglianza, più Forze dell’Ordine con assunzioni di nuovo Personale che non interferisca con i vincoli posti per le cosiddette “spese strutturali”.
In attesa di un Suo gentile riscontro, La ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti.
Alessandro Rocchi
Alleanza Per l’Italia Sassuolo