Da alcuni anni l’Archivio Storico della diocesi di Modena-Nonantola organizza incontri di approfondimento e di divulgazione scientifica, aperti alla cittadinanza e legati alla storia e alla cultura non solo locale. Il prossimo 11 novembre alle ore 16.30 al Centro Famiglia di Nazareth sarà la volta di una personalità di straordinario rilievo come Antonio Paolucci, sul tema “Raffaello, un artista del Rinascimento”. Saranno presenti anche l’arcivescovo Erio Castellucci, e mons. Mario Ceccobelli, Vescovo di Gubbio. Modera Matteo Al Kalak, direttore dell’Archivio diocesano.
Direttore dei Musei Vaticani, ex Ministro dei beni culturali, Soprintendente in varie città italiane e, soprattutto, eccezionale storico dell’arte, il prof. Paolucci ha accettato l’invito del vescovo Erio Castellucci e di mons. Mario Ceccobelli vescovo di Gubbio per aprire il secondo anno del gemellaggio culturale tra le due diocesi avviato ad aprile 2016.
La scelta del tema della Lectio magistralis è legata ad una delle sfaccettature della Riforma protestante di cui cade il 500° anniversario: al professor Paolucci è stato quindi chiesto di illustrarci l’arte del Rinascimento che caratterizzò gli anni in questione. Lo sguardo si è indirizzato ai magnifici affreschi di Raffaello che decorano le stanze vaticane e che anche i seguaci di Lutero videro di persona nei terribili anni del sacco di Roma (1527).
” Raffaello – come scrisse Giorgio Vasari – rappresenta “l’intera perfezione”. La sua arte – afferma Paolucci nell’intervista rilasciata a Nostro Tempo – è equilibrio perfetto di forma e di colore, è armonia, è ordine, è felicità. Nessuno come lui ha saputo dare immagine insieme al mondo di Dio e a quello degli uomini. E poi la sua pittura trasmette una sensazione di pace, di armonia. Per Raffaello l’Incarnazione si riflette come in uno specchio nello splendore del mondo visibile”.