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A mensa torna il pesce fresco nel piatto di 8.000 bambini modenesi

mensa-scolasticaVenerdì 18 novembre nei piatti degli 8 mila bambini delle mense scolastiche del Comune di Modena torna il pesce fresco grazie alla campagna ministeriale “Dalla rete al piatto” che ha l’obiettivo di valorizzare il consumo di pesce fresco e sensibilizzare a un sano stile alimentare.

Sostanzialmente apprezzata la prima somministrazione di una pietanza a base di pesce fresco avvenuta il 26 ottobre, quando le mezze penne integrali con triglie e alici sono state gradite da tre bambini su quattro ed esattamente: dal 77% dei bambini dei nidi, dall’88% di quelli della scuola d’infanzia e dal 63% degli alunni delle primarie, come si ricava dai dati rilevati tramite un’apposita scheda di gradimento distribuita a tutte le scuole coinvolte.

Questa volta sulle tavole delle mense scolastiche arriverà la mezzaluna dorata al forno, un secondo piatto che, in base al pescato offerto dal mare, sarà costituito da diverse specie tra cui gallinella, moscardino, molo, triglia, tracina, alici, pescate nell’Adriatico, lavorate, diliscate e preparate da Cir Food nel Centro produzione pasti del Comune di via Malavolti.

A casa i bambini porteranno la cartolina “Dalla rete al piatto” simbolo della sperimentazione, in cui rientra il Comune di Modena, realizzata con il sostegno del Mipaaf, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che mira a dimostrare come sia possibile introdurre il pesce fresco locale, lavorato e trasformato, nella ristorazione collettiva a prezzi competitivi.

Il pesce consumato in asili nido, scuole dell’infanzia e scuole primarie della città servite con pasto in asporto arriverà direttamente dalle marinerie delle regioni adriatiche di Romagna e Marche al Centro pasti dove è stato lavorato e preparato al posto di quello congelato. L’intento del progetto è infatti favorire il consumo del pesce povero proponendolo fresco, nel mercato della ristorazione collettiva, dopo che sia stato trasformato in tipologie di prodotto di facile consumo, come filetti, bastoncini, hamburger e altri tipi di lavorazione che eliminano la presenza di spine.

Oltre alle scuole di Modena, il progetto coinvolge altre realtà nazionali fino a raggiungere oltre 10 mila utenti con 1.500 kg di pesce fresco lavorato, pari a 6.000 kg di pesce tal quale, coinvolgendo nove mercati ittici.

Per il Ministero la riuscita del progetto potrebbe avere un’importante ricaduta, oltre che sul benessere e sulle abitudini alimentari dei consumatori, sia sull’intera filiera produttiva dal punto di vista occupazionale, poiché la lavorazione del pesce fresco in preparati preconfezionati necessita di rilevante manodopera, sia dal punto di vista d’indotto economico, poiché questo tipo di mercato attualmente è ad esclusivo appannaggio del prodotto congelato, spesso proveniente dall’estero.

Infine, l’intento è far sì che l’esperienza avviata non rimanga fine a se stessa, ma permetta di creare rapporti commerciali duraturi tra il sistema delle mense collettive e il mondo della pesca, attraverso la creazione di accordi commerciali stabili che sostengano il settore ittico garantendo nel contempo un’alta qualità del prodotto proposto.

















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