Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri hanno cercato di allontanarsi dalla zona residenziale posta tra via Roma e Via Carpi del comune di San Martino in Rio dove sono presenti varie villette a schiera e attività commerciali che, nel corso degli ultimi mesi, sono stati presi di mira dai ladri. Per questo motivo sono stati raggiunti e fermati dai carabinieri di San Martino in Rio che, dopo averli identificati in tre cittadini rumeni, senza fissa dimora, gli hanno sottoposti a minuziosi controlli anche alla luce dei precedenti di polizia per reati contro il patrimonio posseduti dai tre. All’interno della macchina in loro uso, una Saab 9.3, gli stessi Carabinieri di San Martino in Rio hanno rinvenuto il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da scasso e una torcia.
E’ finita quindi in caserma la “gita” nella bassa per i tre rumeni di 30, 27 e 22 anni che al termine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di possesso di strumenti atti allo scasso. A loro i Carabinieri hanno sequestrato una torcia, un piede di porco e lunghi cacciaviti ricurvi.
Sono stati fermati dai Carabinieri di San Martino in Rio nel centro del paese. Alla vista dei carabinieri i tre, che a bordo della Saab sono stati notati andare a una velocità moderata e guardare attorno alle ville che costeggiavano la strada, hanno aumentato la velocità cercando di fuggire senza riuscirci in quanto i carabinieri riuscivano a raggiungerli e fermarli. Nel corso dei controlli che venivano estesi anche all’auto in loro disponibilità i carabinieri rinvenivano i classici attrezzi da “lavoro” sopra elencati che venivano sequestrati. Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nel reggiano dei tre cittadini rumeni i militari di San Martino in Rio non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che gli stessi siano “noti” per via dei precedenti di polizia per reati contro il patrimonio gli da scasso in loro possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni. Ed è per questo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nella bassa reggiana.